Introduzione
L'insegnamento/apprendimento delle lingue in generale e della lingua italiana in particolare, è stato da sempre un oggetto di studio e fonte d'interesse a tantissimi studiosi e ricercatori. Questo è dovuto all'importanza di questo mezzo linguistico e perlopiù comunicativo.
Nello stesso contesto, raggiungere risultati efficaci nell'insegnamento si figura come obiettivo principale di ogni insegnante. Questo è, tuttavia, legato all'insieme dei protagonisti del processo didattico e non solo l'insegnante. Esso, quindi, si realizza tramite il forte legame professionale fra insegnante-studente- sapere, materiale, metodi e strategie didattiche o il cosiddetto contesto istituzionale. In questa ottica, richiamiamo la citazione di (M. Castoldi, 2010 : 2) :
« È importante sottolineare che l’azione di insegnamento non si identifica con i singoli elementi presi isolatamente, bensì con l’insieme delle relazioni che collegano tra loro i singoli componenti ».
Parlando dell'efficacia nell'insegnamento, quest'ultima viene verificata attraverso il successo formativo degli apprendenti, cioè quando reagiscono in modo positivo a ciò che è stato insegnato, mostrando prestazioni positivi e livelli soddisfacenti, a tale proposito A. Calvani anticipava l’argomento nei processi insegnamento/apprendimento e definiva l’efficacia come la capacità di produrre pienamente l’effetto voluto, in un altro modo ottenere quel che si è prefisso, che si tratti di un consiglio dato, un farmaco testato, un provvedimento emanato, uno strumento utilizzato (citato in Morganti 2018).
Una delle sfide che incontrano sia i docenti sia i discenti di lingua italiana durante il loro cursus universitario, spesso quelli dell'università di Blida 2 apparisce largamente nel modulo « Civiltà italiana », in cui si raggruppano aspetti linguistici e culturali, più altre complessità e caratteristiche speciali. In quanto docente d'italiano presso tale università e ricercatore interessato alla tematica del Blended learning e dell'efficacia d'insegnamento, si sono adoperati moltissimi tentativi con l'adozione di tale tipologia didattica, dove viene mirata l'efficacia come scopo principale, quindi, diventare insegnanti efficaci.
1. L'intervento didattico : l'efficacia dell'azione didattica
La qualità e l'efficacia dell'intervento didattico sono le ottime conferme per i due protagonisti principali del processo didattico, principalmente per l'insegnante questo è dovuto all'elaborazione di strategie e sussidi di lavoro utili nell'orientamento del sapere e delle conoscenze, la conferma dello studente è raffigurata nel reagire in modo giusto a questa azione didattica elaborata dall'insegnante, proprio porta a un fine collettivo e comunitario che li raggruppa ambedue e si manifesta logicamente nel « successo ».
Parlando di interventi ed azioni nell'ambito didattico ci si rivolge fondamentalmente all'insegnante, esso è intangibile, cioè gioca un ruolo insostituibile nel successo degli studenti, tuttavia, questo non avviene per caso, oppure dall'uso aleatorio delle strategie o degli strumenti, ma ci sono delle norme da seguire, condizioni e bisogni da prendere in considerazione, cioè si tratta di una responsabilità professionale come ritiene M. Castoldi (2017) : « alla responsabilità professionale dei docenti è affidata la scelta di approcci, metodi e tecniche di lavoro in classe ».
A questo proposito aggiunge (Galliani, 2011 : 63-78) sul contesto del tutoring universitario e lo considera come una professione che attribuisce complessità in modo continuo e queste ultime sono dovute a tre orientamenti principali : la promozione del sapere, legata all'attività di insegnamento eseguita con gli studenti ; l'elaborazione scientifica, quindi, la capacità di raggiungere dei risultati in modo sequenziale, cioè una progressione verso nuove conoscenze ; l’organizzazione di strutture curricolari e di ambienti di apprendimento per rendere concreto una formazione didattica.
Parlare di didattica richiede di esplorare l’idea di insegnamento/apprendimento : sono due facce di della stessa medaglia, la (rel) azione formativa (cf. OECD, 2010). L’azione didattica può essere preparata, agita, valutata ; si tratta di tre momenti fortemente intrecciati : la progettazione, il lavoro/procedimento in aula, la valutazione (Citato in M. Castoldi (2017).
In altre parole possiamo dire che la professione dell'insegnante universitario nei nostri giorni rappresenta una sfida nel promuovere attività e pratiche didattiche formative in una prospettiva che si basa sempre sulla totale/piena/maggiore centralità dell'apprendente, per oltrepassare questi traguardi, la didattica offre i dispositivi metodologici, progettuali necessari e si realizza tramite la progettazione.
Dunque la progettazione di un intervento didattico è concretizzata nell'organizzazione dei saperi, aderire strategie adeguate a un apprendimento significativo, creare ambienti e condizioni che rispondono ai bisogni apprendentive attuali, afferma (Siemens, 2005 : 2, 10, 123-142) :
« Il docente nel campo dell’azione didattica è chiamato oggi ad adeguare e condizionare gli ambienti e gli strumenti dell’intervento in rapporto alla reticolarità dei contenuti e dei saperi ».
2. La strategia Blended Learning
2.1. Il concetto del Blended learning
La tecnologia è definita come le invenzioni che aiutano l'individuo nella sua vita quotidiana, cioè hanno cambiato la società, fin dai tempi antichi, i metodi di comunicazione erano troppo limitati come parlare direttamente, o attraverso messaggi, radio, televisione ecc. Ma oggigiorno come è noto, il mondo ha recentemente conosciuto una grande rivoluzione nel campo della tecnologia e ha risultato un'altra rivoluzione nel flusso di informazioni ; in tal modo la diffusione delle informazioni ha avuto luogo ad alta e grande velocità con il minimo sforzo nei tantissimi settori come ad esempio quello educativo, dove il ruolo la tecnologia contribuisce molto allo sviluppo didattico, nel senso che gli strumenti tecnologici offrono agli insegnanti più possibilità di variare i modi d’insegnamento e aggiuntive risorse agli studenti per raggiungere i loro obiettivi (Karsenti 1997 : 455-484).
Questo proposito l'insegnamento ha toccato nuove frontiere, attualmente si puὸ fare lezione anche da casa ed intervenire attivamente con gli apprendenti, basta avere internet, pc oppure uno smartphone, cioè un insegnamento a distanza con la modalità e-learning o e-teaching :
« Il termine e-learning copre un’ampia serie di applicazioni e processi formativi, quali computer based learning, Web-based learning e aule virtuali. In effetti, sviluppare un sistema di e-learning significa sviluppare un ambiente integrato di formazione utilizzando le tecnologie di rete per progettare, distribuire, scegliere, gestire e ampliare le risorse per l’apprendimento. (Asfor 2003 : 2-36).
Questo sistema integrato e dovuto grazie alla diffusione su larga scala di dispositivi tecnologici che offrono un accesso alle risorse web ovunque e in qualsiasi momento, si tratta di un tipo di apprendimento basato sugli interessi individuali, altamente flessibile e, spesso, collaborativo (Joke Voogt 2012 : 52). Quindi è una nuova modalità che mira a sviluppare le conoscenze, è in grado di adattarsi alle esigenze e offre più flessibilità, perciò è diventata ad alta richiesta, Ehlers (2007 : 96) definisce la qualità nell’e-learning e nell’educazione come : « La qualità nell’e-learning è diventata un leitmotiv nelle politiche educative, un imperativo per i professionisti, e una forte domanda per gli studenti ».
Questo potrebbe risultare valido anche per una strategia fondata sull’insegnamento in presenza e quello a distanza, detta la strategia Blended learning, essa può essere definita come un metodo di insegnamento che mira ad aiutare il discente a raggiungere i risultati di apprendimento prefissati, integrandosi tra le forme tradizionali di insegnamento e l'e-learning con i suoi modelli dentro e fuori contesto che è la classe. Colis e Moonen (2001) ; Bonk e Graham (2005) affermano che : La modalità blended è un ibrido tra insegnamento tradizionale in presenza e insegnamento in rete, in cui la componente online diventa un’estensione naturale dell’apprendimento in aula.
La modalità è considerata come un apprendimento misto che combina tra due modelli d'insegnamento, un'istruzione effettuata in presenza e viene eseguita nelle classi tradizionali colla presenza dell’insegnante e degli studenti, una seconda modalità a distanza si realizza secondo varie tipologie online con l'uso di Internet o la rete, cioè per la modalità online le lezioni si presentano a distanza e vengono elaborate via diverse piattaforme come intermediazione tra insegnanti e studenti in aule virtuali in modo immediato o tramite materiali off-line (sottoforma : video-saggio- volantini digitali...).
Secondo Garrison e Kanuka (2004.Vol.7, n° 2, p. 95-105) : Rispetto ai modelli tradizionali di formazione, nel modello blended ciò che cambia è il progetto didattico e pedagogico che lo sorregge, in altre parole le caratteristiche del blended learning aumentano le possibilità del successo formativo, offrendo un’area di insegnamento/apprendimento di qualità.
2.2. Caratteristiche del Blended learning
La caratteristica principale del sistema di apprendimento misto consiste nella variazione delle scelte, attraverso l'integrazione di attività e progetti individuali e cooperativi, eliminando la conservazione del ruolo passivo del discente rappresentato nel ricevere solo informazioni e renderlo più attivo.
Parlando delle caratteristiche del blended Ausburn (2004 : 327-337) sostiene che : Nell’ambito della formazione degli adulti, il modello blended sembra essere particolarmente adeguato perché può andare incontro alle esigenze di flessibilità, personalizzazione, varietà, autoregolazione e apprendimento di gruppo.
In altre parole, il blended learning aiuta notevolmente ad aumentare l'efficacia dell'apprendimento, migliorando i risultati educativi fornendo un migliore collegamento tra le esigenze dello studente e il programma di studio, aumentando l'accesso alle informazioni e ottenendo i migliori risultati nel campo educativo.
A questo proposito potremo elencare varie caratteristiche che riguardano la strategia blended come segue :
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L’incremento dell'efficacia dell'apprendimento,
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La diversità e varietà delle risorse informative,
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La flessibilità educativa,
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La soddisfazione per i protagonisti del processo educativo,
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La progettazione guidata secondo i bisogni educativi,
Bonk e Graham (2005) giungono che il blended implica, infatti, una fondamentale riconcettualizzazione e riorganizzazione delle dinamiche dell’insegnare e dell’imparare, a partire da specifici bisogni formativi e caratteristiche del contesto, quali gli obiettivi da conseguire, le tematiche da affrontare, le risorse a disposizione, ecc.
La caratteristica principale del sistema di apprendimento misto consiste nella variazione delle scelte, attraverso l'integrazione di attività e progetti individuali e cooperativi, eliminando la conservazione del ruolo passivo del discente rappresentato nel ricevere solo informazioni e renderlo più attivo.
Parlando delle caratteristiche del blended Ausburn (2004 : 327-337) sostiene che : Nell’ambito della formazione degli adulti, il modello blended sembra essere particolarmente adeguato perché può andare incontro alle esigenze di flessibilità, personalizzazione, varietà, autoregolazione e apprendimento di gruppo.
In altre parole, il blended learning aiuta notevolmente ad aumentare l'efficacia dell'apprendimento, migliorando i risultati educativi fornendo un migliore collegamento tra le esigenze dello studente e il programma di studio, aumentando l'accesso alle informazioni e ottenendo i migliori risultati nel campo educativo.
A questo proposito potremo elencare varie caratteristiche che riguardano la strategia blended come segue :
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L’incremento dell'efficacia dell'apprendimento,
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La diversità e varietà delle risorse informative,
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La flessibilità educativa,
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La soddisfazione per i protagonisti del processo educativo,
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La progettazione guidata secondo i bisogni educativi,
Bonk e Graham (2005) giungono che il blended implica, infatti, una fondamentale riconcettualizzazione e riorganizzazione delle dinamiche dell’insegnare e dell’imparare, a partire da specifici bisogni formativi e caratteristiche del contesto, quali gli obiettivi da conseguire, le tematiche da affrontare, le risorse a disposizione, ecc.
2.3. Obiettivi della modalità Blended learning
Secondo Garrison e Kanuka (2004) il blended, infatti, incoraggia lo sviluppo del pensiero critico e dell’apprendimento di livello superiore, mettendo a frutto le capacità di apprendimento auto-regolato dei partecipanti, generalmente possedute da un pubblico di studenti adulti.
Lo scopo dei corsi blended è di ridurre il numero di ore di lezioni in presenza, promuovendo l’apprendimento indipendente e attivo degli studenti che ha invece luogo online (Guo Jing 28).
La modalità blended learning è una degli continui cambiamenti connessi a nuove prassi di insegnamento/apprendimento, molti esperti riferiscono che il Blended Learning combina il meglio di questi due mondi e l'insegnamento è diviso in diverse parti che si svolgono in ambienti diversi (Mazohl 2015 : 9) tuttavia non concerne solo alla trasmissione delle informazioni, ma per dare più senso di attualità, novità e varietà di materiale, usando varie tecniche per risolvere problemi e illustrare agli apprendenti la possibilità di adattarsi e prendere in considerazione i diversi stili di apprendimento da un lato sensoriale, di elaborazione e secondo le diverse modalità di lavoro come quello : collaborativo, di conseguenza si arriva a raggiungere risultati soddisfacenti, tramite metodi di presentazione, metodi, di insegnamento e modelli che facilitano il processo di apprendimento.
3. Il Concetto della Civiltà
La civiltà e la cultura sono l'identità di ogni paese, in cui ci mostrano le basi fondamentali di un popolo : il modo di pensare, valori, opinioni, credenze, stili di vita (costumi, bisogni), quindi si tratta di un rapporto infinito con la società, in cui dietro queste culture e queste componenti di civiltà c'è tutta una storia, un continuum di eventi significativi che simbolizzano la vità civica dei popoli precedenti e rappresentano una fonte di riferimento per quelli successivi, sostiene Huntington (2013 : 22 - 49) : « A civilization is thus the highest cultural grouping of people and the broadest level of cultural identity people have ».
Lo afferma anche Balboni (2016) :
« Con “civiltà” si intendono dunque dei valori culturali alti, delle idee, dei modi di organizzare la vita sociale e personale che permettono ad un popolo di identificarsi, per i quali – con un’immagine azzardata ma non priva di verità – si è disposti a lottare ed anche a morire ».
Il concetto di civiltà viene definito nel dizionario di Italiano Corriere della Sera : « Insieme delle forme economiche, sociali, politiche, culturali specifiche di un popolo in una data epoca : C. babilonese, greca, romana ».
La civiltà e la cultura italiana è uno dei modelli più famosi del mondo, monumenti, architettura, gastronomia, arte, moda e cinematografia, ecc. Quindi, tutte queste indicazioni illustrano che l’Italia pesa in vari ambiti e ogni ambito ha conosciuto vari mutamenti col tempo (sincronicamente).
Per un apprendente di lingua italiana, è molto importante avere un background civico cultuale, abbastanza buono, perché imparare un lingua non significa la padronanza dello strumento linguistico solo, ma si tratta di un binomio indissolubile dove l'una veicola l'altra, a questo proposito P. Balboni (1994 : 90) afferma che :
« l’idea di cultura che è stata assunta nella glottodidattica odierna è quella antropologica, l’insegnate non presenta solo la lingua italiana, ma anche il modo in cui in Italia si è data risposta ‘culturale’ a dei problemi ‘naturali’ : organizzarsi, creare famiglie, nutrirsi, rapportarsi con Dio, divertirsi e così via. Lo studente di italiano non può infatti comunicare in Italia se, accanto alla competenza linguistica, non possiede un’adeguata competenza socio-culturale. »
Aggiunge Rober Lado (1974 : 33) citato in Pichiassi, M. (1999), fondamenti di glottodidattica : « non si sviluppa nel vuoto. Ogni lingua è parte della cultura di un popolo ed è il mezzo principale con cui i membri di una società comunicano tra di loro ». Cioè si tratta di un concetto dinamico e reciproco, in cui non possiamo insegnare la lingua senza la cultura e viceversa. Perciò la civiltà viene insegnata nelle università o altri livelli di studio come modulo principale chiamato civiltà oppure geostoria in altri appellativi o in modo inserito implicitamente dove accompagna l'apprendimento linguistico.
Per la civiltà italiana, c'è tanto da dire con la larga lista di aspetti storici e culturali e soprattutto con una incostante successione di eventi, per questo l’insegnamento della civiltà come modulo nella realtà dell’Università di Ali Lounici Blida -2- potrebbe figurarsi come un incubo per gli studenti, in cui si esegue in processo educativo naturale, quindi la classe e lo svolgimento delle lezioni solo in queste condizioni, rischia di mettere in rilievo vari ostacoli legati da un lato ai fattori come : la capacità di capire analizzare, riassumere e riprodurre eventi storici che sono molto significativi, il linguaggio speciale della civiltà e lo stile usato dai storici e scrittori, motivazione e interesse ; da un'altro, fattori legati agli : stili d'insegnamento, programma, pianificazione, progettazione.
Davanti a tale realtà educativa, il nostro ruolo come ricercatori ed insegnanti d'italiano è di analizzare la situazione ed individuare precisamente il problema per poter proporre successivamente soluzioni o sfruttare di altre esperienze o modelli che hanno visto successo nell'insegnamento della civiltà degli italiani a stranieri, si pensa per esempio a una didattizzazione mista che consiste nell'integrazione delle Tic, il cinema, i film, video, cioè sarebbe meglio per avvicinare gli apprendenti di più agli italiani e ai loro valori di fondo.
4. Presentazione e analisi/ interpretazione della ricerca empirica
4.1. Descrizione del nostro intervento
La sperimentazione di questo elaborato è stata condotta nell'anno 2021, insieme a un campione di 20 studenti iscritti al terzo anno di laurea all'Università di Lounici Ali Blida II. Per rispondere ai bisogni educativi legati allo studio della civiltà manifestati dai nostri campionati, abbiamo progettato un mini corso ibrido secondo questi bisogni che include tutte le lezioni attuate in classe (il programma del primo semestre riguardava l'epoca del medioevo, le invasioni barbariche, feudalesimo... quindi sono argomenti complessi e nello stesso tempo sono elementi pesanti nella storia e nella civiltà italiana, si tratta di un’epoca con tantissimi mutamenti politici, economici e sociali), abbiamo avviato la nostra missione/azione didattica con un'analisi globale del programma, per poter seguire l' ordine cronologico nella nostra progettazione ed essere consapevoli più o meno delle difficoltà intoppate generalmente, abbiamo dedicato i due primi incontri con il gruppo all'area reale e non quella virtuale, cioè lezioni frontali consacrate alla spiegazione e la semplificazione, a distanza abbiamo proposto dei video estratti dalla famosa piattaforma italiana per l'apprendimento e la didattica degitale www.hubscuola.it, in cui trattano gli stessi argomenti, la nostra scelta non è stata caduta su questi due video per caso, ma li abbiamo trovati adeguati alla situazione secondo questi criteri : il livello dei campionati, una durata ideale breve ed efficace, sottotitolo. . per garantire un alto tasso di memorizzazione.
Dopo lo streaming (la diffusione) del video con i campionati, abbiamo mandato due lezioni da consultare ( tipo off-line e sotto forma pdf) ed i link dei primi video, di seguito tornando in classe, abbiamo fatto un ripasso + una mappa concettuale per sintetizzare, per concludere la nostra progettazione abbiamo organizzato un ultimo incontro con gli studenti, sempre via lo spazio virtuale google meet per guardare i due video di nuovo, come ultimo passo si è fornito un riassunto con uno stile personale e semplice.
4.2. Questionario finale
Con la presente indagine si è voluto documentare sulle modalità utilizzate nell'insegnamento/apprendimento civico culturale italiano per studenti algerini iscritti al terzo anno di laurea, indagare quali materiali vengono usati di più e quali di meno, reperire dei dati sulle varie complessità incontrate nello studio del modulo e verificare fondamentalmente la performance del nostro intervento didattico tramite l'uso della strategia Blended learning.
Abbiamo stilato un apposito questionario contenente 10 domande a scelta multipla ed alcune domande aperte.
4.3. Analisi dei dati
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Commento 01 : Dalle statistiche e dalle risposte fornite dal nostro grupppo targat, in merito al significato e la rappresentazione della civiltà, si evidenziano i seguenti concetti : l'insieme degli aspetti scientifici, letterari, artistici e sociali presenti nella società, l'identità, antichità o semplicemente storia dei popoli precedenti. Tutte queste rappresentazioni sono legate l'una con l’altra, affermando che ogni civiltà è complementare a quella che l'ha preceduta e queste civiltà contribuiscono alla costruzione della civiltà umana del mondo intero, quindi si tratta di un concetto vasto legato alla cultura e ognuono come lo vede e lo intepreta.
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Commento 02 : Il piacere nello studio della civiltà italiana è rilevante, in cui gli apprendenti l'hanno affermato con una percentuale di 60 % e hanno giustificato la loro scelta, signalando l'importnaza della civiltà come un mezzo per viaggiare nei tempi passati dei popoli tramite : testimonianze, eventi, mentre la 40 % degli apprendenti non apprezza lo studio della civiltà, perché incontra delle difficoltà nella comprensione e la memorizzazione degli eventi storici.
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Commento 03 : Quasi la metà del nostro campione ha valutato gli elementi trattati nel modulo della civiltà come elementi difficili da capire e da fissare, per la 30 % questi elementi non sono difficili nel processo di comprensione ma la difficoltà è legata al processo di fissazione, la minima percentuale rimanente considera la civiltà come modulo facile da assimilare o per una minoranza è una materia difficilissima, Come ricercatori, davanti a tale situazione dobbiamo intervenire per promuovere la capacità cognitiva degli studenti ed eliminare le difficoltà presente.
Commento 04 : I dati evidenziano che le maggiori difficoltà incontrate nello studio della civiltà italiana sono di natura diversa, alcune di grammatica e riguardano soprattutto la coniugazione dei verbi, visto che la civiltà racconta eventi nel passato cioè implica l’uso del passato remoto ed altri modi complicati) e forse da questo risulta un’incompresione della lezione di civiltà. Altre difficoltà d’incomprensione sono legate ai concetti stessi, dati, guerre o i numerosi eventi storici che aveva vissuto il paese Italiano.
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Commento 05 : Dal grafico si nota che quasi la totalità degli indagati afferma che gli effetti negativi legati alle maggiori difficoltà citate in precedenza influenzano sulla loro prestazione in classe, tale : la loro comprensione, produzione, voti ecc…
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Commento 06 : Più della metà dei nostri indagati (80 %) afferma che i loro insegnanti usano (documentazione cartacea per insegnare).
Il resto con 16 % ha segnalato che gli insegnanti usano le nuove tecnologie in cui sono inseriti testi o avvenimenti storici legati alla civiltà italiana. Ci sono altri insegnanti con una minima percentuale 04 % usano la lavagna o dei manuali.
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Commento 07 : Leggendo il grafico si nota che 60 % degli studenti trova che l'integrazione della didattica a distanza e in classe risulta positivamente sul loro processo di apprendimento perché pogge tanto sul fianco motivazionale e rende l’insegnamento di tale materia semplice ed efficace. 28 % troverebbe che la classe sia il luogo adatto per le lezioni, oltre di 12 % afferma che l'adottamento delle lezioni a distanza risulta più efficace purché facilità la modalità di apprendimento offrendo una potenzialità di apprendimento in qualsiasi tempo e luogo.
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Commento 08 : Questo quesito mostrerà l’utilità e l'efficacia dei materiali usati durante lo svolgimento del nostro intervento didattico, tra tre opzioni proposte, la scelta è stata lasciata agli studenti, dove indicheranno lo strumento che appare più efficace. si evince che 68 % ha selezionato il video, questo è dovuto alla varietà offertà e la memorizzazione alta usando questo strumento, mentre 17 % ha preferito la mappa riassuntiva concetuale, solo 15 % del gruppo ha trovato che i volantini siano più adatti ed efficaci.
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Commento 09 : Analizzando i voti, osserveremmo che 18 % del campione ha ottenuto voti tra 0 fino a 08 (punteggio su 20), questi risultati senza dubbio sono legati ad altri fattori non trattati, la maggioranza (48 %) ha avuto voti che variano da 09 a 14, è un fatto plausibile e spiega l'utilità degli strumenti usati e spiega anche le capacità analitiche di questo gruppo. Per il resto, cioè 22 % i risultati sono impressionanti e questo illustra la bravura e il gran interesse per la civiltà dalla loro parte.
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Commento 10 : La segeunte domanda la consideremmo come un quesito chiave e di grande rilievo per la presente ricerca empirica, in cui mostra in modo diretto l’efficacia o l’inefficacia dell’apprendimento misto addotato per oltrepassare le difficoltà incontrate ; dalle statistiche noteremmo che 89 % ha dichiarato e confirmato l'utilità del Blended learning, solo 10 % del gruppo target ha negato la sua utilità e per giustifcare questo torniamo alla realtà sociale del nostro contesto, dove le nuove tecnologie rimangono per alcuni studenti un punto nero ; dovuto ai problemi della rete, connettività o indisponibilità del materiale necessario e logicamente essi preferiscono il metodo tradizionale con lezioni frontali.
Conclusioni / Riflessioni in uscita
In questo contributo siamo partiti da un’esperienza personale per rimediare delle difficoltà di apprendimento legati alla materia civiltà italiana adoperando la strategia « Blended Learning » nel nostro frame sperimentativo, dai dati emersi stimiamo molto utile l'adozione di tale strategia, è una vera risorsa didattica per l'insegnamento in generale e quello della civiltà italiana in particolare, dove ha assegnato un nuovo profilo a tale modulo creando un ambiente di studio concreto, organizzato ed innovativo, tramite supporti tecnologici attuali che favoriscono la comprensione degli aspetti trattati e il successo formativo generalmente, quindi, la modalità promette un colossale valore aggiunto nell'insegnamento/apprendimento della civiltà e della lingua italiana nel nostro contesto.