Contesto e Discorso Politico Italiano: Address del Ministro Luigi Di Maio a Algeri (9 Gennaio 2020)

السياق السياسي الإيطالي وخطاب وزير الشؤون الخارجية الإيطالي لويجي دي مايو في الجزائر (9 يناير 2020)

Contexte et Discours Politique Italien : Allocution du Ministre Luigi Di Maio à Alger (9 janvier 2020)

Italian Political Context and Speech: Minister Luigi Di Maio’s Address in Algiers (January 9, 2020)

Wassila Zyat

p. 459-478

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Wassila Zyat, « Contesto e Discorso Politico Italiano: Address del Ministro Luigi Di Maio a Algeri (9 Gennaio 2020) », Aleph, 11(5-2) | 2025, 459-478.

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Wassila Zyat, « Contesto e Discorso Politico Italiano: Address del Ministro Luigi Di Maio a Algeri (9 Gennaio 2020) », Aleph [En ligne], 11(5-2) | 2025, mis en ligne le 15 mai 2024, consulté le 21 décembre 2024. URL : https://aleph.edinum.org/10322

L’articolo propone un’analisi metaforica del discorso politico tenuto dal Ministro degli Affari Esteri Luigi di Maio durante la sua visita ad Algeri il 9 Gennaio 2020. L’obiettivo dell’analisi è esaminare le metafore utilizzate dal Ministro nel suo discorso, mettendo in luce le ragioni e le motivazioni alla base di tali scelte linguistiche. I risultati preliminari derivanti da questa analisi evidenziano il ruolo cruciale delle metafore nel contesto discorsivo, poiché esse si rivelano strumenti efficaci per catturare l’attenzione dell’uditorio.

يتناول هذا المقال تحليل الميتافورا في خطاب سياسي ألقاه وزير الشؤون الخارجية لويجي دي مايو خلال زيارته إلى الجزائر في 9 يناير 2020. سنحلل الاستعارات المستخدمة من قبل الوزير خلال خطابه، مسلطين الضوء على الأسباب والدوافع وراء اختياراته. تشير النتائج الأولية التي تم الحصول عليها من خلال تحليلنا إلى أهمية ودور الميتافورا الخطابي في جذب انتباه الجمهور

Cet article se concentre sur l’analyse métaphorique du discours politique prononcé par le ministre des Affaires étrangères Luigi Di Maio lors de sa visite à Alger le 9 janvier 2020. Nous analyserons les métaphores utilisées par le ministre au cours de son discours, mettant en évidence les raisons et les motifs de ses choix. Les résultats préliminaires obtenus à travers notre analyse soulignent l’importance et le rôle discursif de la métaphore pour capter l’attention du public.

This article focuses on the metaphorical analysis of the political speech delivered by the Minister of Foreign Affairs, Luigi Di Maio, during his visit to Algiers on January 9, 2020. We will analyze the metaphors used by the minister during his speech, highlighting the reasons and motives behind his choices. The preliminary results obtained through our analysis underline the importance and discursive role of metaphor in capturing the audience’s attention.

Prolegomeni

Nel contesto dell’epoca contrassegnata dalla comunicazione di massa e dalla circolazione pervasiva ed illimitata delle informazioni, i mass media svolgono un ruolo di rilevanza centrale nell’emanazione del discorso politico, sia a livello nazionale che internazionale. Questi sono anche il veicolo attraverso il quale si sviluppano strategie e contese che animano le forze politiche contendenti per il potere. In questa cornice, il linguaggio mediatico, in particolare quello giornalistico, si configura come un componente essenziale dell’operato politico, dotato di proprie peculiarità. La sua abilità di enfatizzazione, manifesta nell’aggressività o nell’intensità dell’esposizione dell’evento, diviene un interprete degli avvenimenti, fornendo una chiave interpretativa orientata da ideologie.

Nell’analisi di un discorso politico, si impone la considerazione delle figure retoriche come strumenti di costruzione della rappresentazione mentale delle questioni politiche. L’uso di metafore, sia di segno positivo che negativo, si presta alla creazione di rappresentazioni relative a scenari politici, individui, storie e obiettivi. I politici sfruttano le metafore per veicolare una versione partigiana dell’attualità, potenziandola con motivazioni ideologiche. La finalità primaria del discorso politico è la persuasione, e il repertorio retorico in esso presente si rifà ai diversi tipi di figure retoriche intrinseche nella tradizione occidentale antica.

In epoca antica, i tropi erano strumenti impiegati dagli oratori greci e romani per arricchire la retorica dei loro discorsi. L’utilità delle figure retoriche è un punto condiviso tra gli studiosi di retorica e pragmatica. Secondo Perelman e Olbrechts-Tyteca (2013 : 176), fin dai tempi antichi : « È riconosciuta l’esistenza di espressioni linguistiche al di fuori dell’ordinario, studiate in generale nei trattati di retorica, da cui il nome di figure retoriche. Data la tendenza della retorica a concentrarsi sulle questioni di stile ed espressione, le figure sono state considerate come mero ornamento [...] ; è opinione comune tra i teorici del discorso persuasivo, seguendo Quintiliano, che le figure costituiscano senza dubbio un fattore importante di varietà e adattamento. »

Il presente contributo si concentra sulla metafora e su come essa venga impiegata in ambito politico all’interno del panorama pubblico italiano. Secondo Aristotele, il discorso politico è incardinato nel genere deliberativo, caratterizzato dalla consiglianza nelle assemblee pubbliche. Per persuadere l’ascoltatore, l’oratore non deve solo possedere idee solide, ma deve anche saperle enunciare con grazia, facendo scelte stilistiche adeguate e utilizzando dispositivi retorici potenti. Tra questi, Aristotele (2014 : 29) posiziona la metafora, uno strumento tratto dalla poesia, affermando che : « La metafora, in particolare, ha chiarezza, gradevolezza e originalità, e non è possibile impararla altrove » (Aristotele 2014 : 317-319).

Attraverso il presente contributo accademico, si propone una disamina delle metafore concettuali presenti nel discorso del Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio, tenuto durante la sua visita ad Algeri il 9 gennaio 2020. L’analisi si basa su un documento audio-visivo della durata di 6 minuti e 41 secondi, trasmesso dall’emittente Ennahar TV. Tale scelta è giustificata da due ragioni : la lingua italiana come oggetto di studio e le relazioni politico-economiche consolidate tra l’Algeria e l’Italia. Inoltre, questa analisi si collega alla mia tesi di dottorato sull’analisi del discorso politico.

Dati l’importanza del contesto politico da cui è stato tratto il documento e la portata istituzionale che esso riveste, l’analisi linguistica delle metafore presenti può rivelare la prospettiva ideologica della politica italiana e proiettare luce sulle sue intenzioni persuasive.

Il metodo adottato in questa ricerca consiste in un’analisi linguistica, pragmatica e intrinsecamente politica del discorso, con l’obiettivo di dimostrare che le metafore ivi contenute risultano utili non solo nel linguaggio quotidiano, ma anche in quello politico. Tale ricerca mira a esplorare la relazione tra il dominio linguistico e quello politico, nell’ambito delle metafore, offrendo uno studio articolato che identifica le peculiarità discorsive sottese all’intervento di Maio.

La presente trattazione si focalizza sull’uso della metafora nel discorso politico del Ministro italiano Di Maio. Quali sono le ragioni e gli scopi dietro questa scelta ? Quale rilevanza assume l’uso di questa figura retorica nel contesto politico ?

Per rispondere a tali interrogativi, questa esposizione si struttura in due parti : una di carattere teorico e una operativa. La parte teorica definisce i concetti di base relativi al tema trattato, mentre la parte operativa inquadra le ipotesi e descrive il corpus di analisi, costituito da un documento audio-visivo. Nella conclusione, vengono sintetizzati i risultati salienti.

1.Elementi di teoria

1.1. Definizione e Contestualizzazione del Discorso

La nozione di « discorso », secondo l’approccio di Maingueneau (1996 : 28), è improntata a un rigore concettuale che cerca di comprenderlo non come una semplice struttura linguistica, bensì come un’attività comunicativa in cui i soggetti si inseriscono all’interno di specifici contesti e situazioni. In questo contesto, il termine « discorso » non è limitato a un ambito d’indagine circoscritto, ma piuttosto rappresenta un approccio che considera il linguaggio non solo come una struttura arbitraria, ma anche come un prodotto dell’attività umana situata in contesti particolari. Questa prospettiva enfatizza l’interconnessione tra il linguaggio e il contesto non linguistico in cui si sviluppa il discorso, sottolineando la complessità dell’analisi discorsiva.

Il discorso è composto da unità linguistiche che emergono da vari livelli di analisi, tra cui la lessicologia, la morfosintassi e la fonetica. L’aggregazione di queste unità produce strutture più ampie, definite « ideologiche » da Dijk (2003 : 22), che hanno lo scopo di sostenere l’argomentazione, persuadere e convincere l’interlocutore. Questo approccio mette in evidenza come il discorso non sia solamente un insieme di parole, ma un complesso costrutto in cui le componenti linguistiche sono intrecciate con quelle ideologiche.

1.1.1. Analisi del Discorso come Approccio Interdisciplinare

L’analisi del discorso rappresenta un campo di studio interdisciplinare che attraversa diverse discipline, dalla linguistica al machine learning. Secondo Courtine (1994 : 114), l’obiettivo principale dell’analisi del discorso è identificare le connessioni tra il discorso e il potere all’interno delle sue manifestazioni materiali. Le scienze sociali si sono sempre più orientate verso lo studio dei processi discorsivi e linguistici, integrando categorie e strumenti delle scienze linguistiche per comprendere meglio le dinamiche tra il linguaggio e il potere politico.

1.1.2. Discorso Politico : Persuasione e Comunicazione del Potere

Il discorso politico, secondo Reboul (1996 : 20-21), si riferisce a qualsiasi produzione linguistica, orale o scritta, che tratta un determinato argomento con l’obiettivo di persuadere gli interlocutori e indurli a credere in determinate idee. Il linguaggio politico utilizza spesso il pronome « noi » per creare un senso di vicinanza tra l’oratore e il pubblico, facilitando così la persuasione. Tramite l’uso di metafore, il discorso politico può influenzare l’opinione pubblica e plasmare l’interpretazione di questioni complesse.

1.2. La Metafora come Strumento Retorico

La metafora è una figura retorica che assegna un significato figurato a una parola o espressione, basandosi su una somiglianza concettuale. Secondo diverse prospettive teoriche, come quelle di Isidoro da Siviglia e Dardano (2005), la metafora collega domini concettuali diversi attraverso un processo cognitivo, influenzando la percezione e il significato delle parole.

Nel contesto politico, la metafora riveste un ruolo cruciale nell’argomentazione e nella persuasione. Charteris-Black (2011) sostiene che le metafore politiche conferiscono agli oratori un’autorità legittima, permettendo loro di attaccare dialetticamente gli oppositori e presentare argomentazioni persuasive. Questa figura retorica modifica la struttura semantica del discorso per dimostrare la moralità di una posizione ideologica, cercando di emarginare l’opinione avversa.

La metafora, all’interno del discorso politico, serve a svolgere diverse funzioni. Oltre a rappresentare un elemento estetico e ornamentale (Crevier, 1767), essa ha un ruolo cruciale nella comunicazione cognitiva e persuasiva. La metafora è in grado di trasmettere concetti complessi in modo più accessibile e di suscitare effetti persuasivi attraverso l’uso di analogie e similitudini (Aristotele, 1973).

In conclusione, il discorso politico e la metafora sono elementi intimamente collegati, poiché le metafore sono utilizzate per influenzare le percezioni e le opinioni attraverso l’uso mirato delle parole. L’analisi del discorso politico considera l’uso delle metafore come uno strumento retorico potente e complesso che contribuisce alla costruzione del significato e alla persuasione nell’ambito politico.

2. Analisi Linguistica, Semantica e Retorica del Discorso Politico di Luigi Di Maio

La visita del Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio ad Algeri il 9 gennaio 2020 ha avuto come obiettivo il rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Italia e Algeria, non solo dal punto di vista politico ed economico, ma anche in una prospettiva di cooperazione scientifica superiore e trattando temi regionali come la situazione in Libia e nel Sahel.

L’analisi qui presentata riguarda il discorso televisivo del Ministro, tenuto per una durata di 6 minuti e 41 secondi sul canale televisivo algerino Ennahar. L’attenzione è concentrata sull’analisi delle metafore pronunciate nel discorso, evidenziandone il significato e l’impatto.

Nel presente documento si eseguirà un’analisi approfondita del discorso pronunciato dal Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio durante la sua visita ad Algeri il 9 gennaio 2020. L’obiettivo è sondare le diverse strategie linguistiche, semantiche e retoriche impiegate dall’oratore per comunicare con precisione e persuasione ai fini della promozione delle relazioni bilaterali tra Italia e Algeria, nonché per affrontare questioni geopolitiche e regionali cruciali.

2.1. Strategie di Appello e Riconoscimento

Nel primo punto del discorso, è possibile apprezzare l’abile utilizzo di strategie retoriche di appello e riconoscimento da parte di Luigi Di Maio. Queste scelte linguistiche mirano a stabilire un legame empatico con l’uditorio e a creare un ambiente favorevole per la comunicazione dei concetti di collaborazione tra Italia e Algeria.

2.1.1. Captatio Benevolentiae

L’oratore avvia il discorso esprimendo la sua gratitudine nei confronti del « Signor Ministro » algerino attraverso l’uso dei termini « Grazie » e « Grazie davvero ». Questa tattica retorica, conosciuta come « captatio benevolentiae » o cattura della benevolenza, mira a guadagnare l’attenzione e la simpatia dell’uditorio sin dall’inizio. La scelta di parole come « grazie » e « grazie davvero » connota un genuino rispetto e contribuisce a creare un tono positivo, stabilendo un’atmosfera di cordialità e apertura. Questo atto iniziale di cortesia e gratitudine prepara il terreno per il dialogo e la collaborazione tra l’oratore e l’uditorio.

2.1.2. Riconoscimento dell’Impegno

Parallelamente, l’oratore riconosce l’impegno costante dell’Algeria nel tempo, affermando « per l’impegno che è stato portato avanti dall’Algeria in tutto questo tempo ». L’uso del termine « impegno » sottolinea un’azione continuativa e dedicata, rafforzando il rispetto per gli sforzi prolungati dell’Algeria. Questa scelta lessicale mira a creare un senso di riconoscimento e apprezzamento per l’azione costante e a stabilire una connessione basata sull’azione comune.

2.2. La Semantica della Collaborazione e dell’Opportunità

Nel secondo punto del discorso, emerge chiaramente l’attenzione di Luigi Di Maio sulla semantica della collaborazione e dell’opportunità. L’oratore utilizza con abilità le parole e i concetti che evocano l’idea di un progresso condiviso tra Italia e Algeria, accentuando l’importanza della cooperazione bilaterale.

2.2.1. L’Evocazione del Progresso e del Cambiamento

L’oratore menziona il « rinnovamento dell’Algeria » e una « nuova fase », sottolineando così l’idea di un progresso positivo e di cambiamento. Queste scelte lessicali trasmettono un senso di crescita e cambiamento favorevole. Inoltre, l’uso del termine « opportunità » suggerisce l’apertura per la collaborazione tra i due paesi, creando un’immagine di opportunità da sfruttare. Questa semantica di opportunità favorisce l’idea di una collaborazione proficua e getta le basi per un dialogo costruttivo.

2.2.2. L’Amplificazione dei Benefici

L’oratore utilizza anche il termine « opportunità » per evocare un senso di possibilità di collaborazione tra i due paesi. Questa scelta semantica crea l’idea che la collaborazione possa portare a benefici condivisi, contribuendo al progresso di entrambe le nazioni. L’uso delle parole « nuova fase », « rinnovamento » e « opportunità » crea un senso di prospettiva positiva, suggerendo che la collaborazione potrebbe portare a risultati benefici e a un progresso condiviso.

2.3. Gli Effetti Retorici della Ripetizione e dell’Enumerazione

Nel terzo punto del discorso, si osserva chiaramente l’uso delle figure retoriche di ripetizione e enumerazione da parte di Luigi Di Maio. Questi strumenti retorici sono impiegati per enfatizzare i concetti chiave legati alle opportunità e alla collaborazione tra Italia e Algeria.

2.3.1. Enfasi sulle Opportunità di Collaborazione

L’oratore inizia affermando : « Abbiamo di fronte delle opportunità che riguardano i nostri investimenti comuni, non solo nelle energie ». Qui, la ripetizione del termine « opportunità » funge da amplificatore, evidenziando l’importanza di questo concetto nel contesto del discorso. Questa scelta retorica attira l’attenzione dell’uditorio e sottolinea la rilevanza cruciale delle opportunità in discussione.

2.3.2. Espansione Attraverso l’Enumerazione

L’enumerazione che segue la ripetizione contribuisce a espandere e dettagliare i concetti presentati : « nuove tecnologie ; i giovani del Nord Africa sono il futuro del Mediterraneo insieme ai giovani del Sud dell’Europa. Investire insieme in innovazione, Università e ricerca significa garantire un futuro a questa nuova generazione ». Questa successione di idee specifiche fornisce dettagli concreti su come le opportunità possono essere sfruttate. Inoltre, crea un ritmo nell’esposizione, generando un senso di progressione e crescita all’interno del discorso.

2.4. L’Uso di Metafore e Analogie

Nel quarto punto del suo discorso, emerge con chiarezza l’uso sapiente di metafore e analogie da parte di Luigi Di Maio. Queste figure retoriche sono abilmente impiegate per rendere i concetti complessi più chiari ed evocativi, creando immagini mentali che facilitano la comprensione e la connessione con gli argomenti esposti.

2.4.1. Metafora : Collaborazione come « Lavoro »

L’oratore adopera la metafora della collaborazione tra Italia e Algeria come un « lavoro di cui giova tutto il Mediterraneo ». In questa figura retorica, l’immagine del « lavoro » simboleggia la collaborazione tra i due paesi, rendendo tangibile un concetto astratto. Questa immagine evoca l’idea di uno sforzo congiunto con vantaggi diffusi, trasmettendo chiaramente l’obiettivo di un’azione congiunta e armoniosa. L’uso della figura retorica del « lavoro » conferisce un senso di concretezza all’idea di collaborazione e di un impegno condiviso per il bene comune.

2.4.2. Analogia

Connettendo Algeri e Napoli L’oratore crea un’analogo tra Algeri e Napoli attraverso l’osservazione « Come Napoli ». Questa analogia stabilisce un collegamento tra le due realtà, suggerendo una connessione culturale e rendendo l’argomento più comprensibile e coinvolgente per l’uditorio. L’uso di questa analogia accende l’immaginazione dell’uditorio, suggerendo che le città condividono aspetti positivi e attraenti. Questo accresce l’efficacia persuasiva del discorso, in quanto l’uditorio può meglio relazionarsi alle idee esposte attraverso esempi familiari e affascinanti.

2.5. Il Parallellismo : Richiamo all’Unità e alla Cooperazione

Nel quinto punto del suo discorso, Luigi Di Maio sfrutta in modo abile il parallellismo come figura retorica per enfatizzare l’importanza dell’unità e della cooperazione tra i paesi coinvolti. Questa figura retorica, attraverso la sua struttura simmetrica, crea un ritmo incisivo e sottolinea la necessità di un’azione congiunta.

2.5.1. Richiamo all’Unità Attraverso il Parallellismo

L’oratore fa uso determinato dell’espressione « tanti spazi da poter riempire, con la collaborazione e la cooperazione ». Questa ripetizione, formulata in modo parallelo, amplifica l’idea centrale della necessità di collaborazione e cooperazione. Questo richiama l’attenzione all’opportunità di agire insieme, una tematica precedentemente discussa nel discorso. La struttura parallela evidenzia l’importanza di riempire i « tanti spazi » attraverso due elementi chiave : « la collaborazione e la cooperazione ». Questa simmetria conferisce un senso di equilibrio al messaggio, sottolineando l’interdipendenza tra i due concetti. L’uso dei sostantivi « collaborazione » e « cooperazione » insieme nella stessa espressione amplifica ulteriormente l’idea di un’azione congiunta e armoniosa.

2.5.2. Appello all’Unità e Coinvolgimento

L’oratore passa poi all’affermazione : « Adesso è il momento di mettere tutte le persone intorno al tavolo, tutti i paesi intorno al tavolo, e trovare la soluzione che ci consente di garantire la pace in questa regione. » Qui, la struttura parallela è nuovamente evidente, con la ripetizione della frase « tutti i paesi intorno al tavolo ». Questa ripetizione accentua l’idea di coinvolgimento universale e riflette l’invito all’unità. Il parallelismo nelle frasi sottolinea l’urgenza di agire collettivamente, dando enfasi all’importanza di unirsi in uno sforzo congiunto. L’uso di strutture parallele non solo rende il messaggio più memorabile, ma rafforza anche l’effetto persuasivo complessivo del discorso, spronando l’uditorio a considerare seriamente la necessità di cooperazione e collaborazione.

In conclusione, attraverso l’analisi di diversi punti del discorso di Luigi Di Maio, emergono strategie retoriche raffinate che contribuiscono a rendere il discorso universitario e persuasivo. L’oratore sfrutta l’appello e il riconoscimento per instaurare una connessione empatica con l’uditorio sin dall’inizio. La semantica della collaborazione e dell’opportunità crea un quadro positivo e promettente per la futura relazione tra i due paesi. L’uso di ripetizione ed enumerazione enfatizza i concetti centrali, rendendoli più incisivi. Metafore e analogie trasformano concetti astratti in immagini concrete ed evocative, migliorando la comprensione e la connessione con il pubblico. Infine, il parallellismo enfatizza il richiamo all’unità e alla cooperazione, creando un ritmo coinvolgente e persuasivo nel discorso.

L’analisi delle strategie argumentative nel discorso di Luigi Di Maio rivela l’abilità dell’oratore nell’utilizzare un approccio costruttivo e persuasivo per comunicare messaggi diplomatici e politici complessi. Attraverso l’impiego di strategie retoriche come la definizione del contesto, la creazione di connessioni personali e l’uso di esempi tangibili, Di Maio costruisce un discorso che è al contempo persuasivo, informativo e rispettoso nei confronti dell’uditorio algerino.

Conclusion

La conclusione del tuo contributo scientifico riassume in modo efficace il ruolo e l’importanza delle metafore nel discorso politico. Evidenzi l’obiettivo principale della tua analisi e come i risultati ottenuti confermino la tua ipotesi iniziale.

Sottolinei come il discorso politico del Ministro degli Affari Esteri, Luigi di Maio, utilizzi diverse figure retoriche per enfatizzare la collaborazione tra i popoli e creare un legame tra le diverse parti coinvolte. Le metafore, come « occasione storica » e « cessate il fuoco », vengono utilizzate per creare un impatto visivo e coinvolgente nel discorso, enfatizzando il significato delle espressioni e contribuendo a persuadere il destinatario.

Anche l’uso dell’esagerazione attraverso l’uso della lista viene messo in luce, dimostrando come il Ministro stia cercando di amplificare l’attenzione e l’importanza delle questioni trattate.

La tua conclusione si chiude con una riflessione interessante sul discorso politico come un « edificio » architetturale, con una struttura ben pianificata e organizzata. Tuttavia, ricordi anche che, come ogni struttura, il discorso politico può subire deterioramenti e cambiamenti. L’uso delle metafore, come « MEGLIO È SU » e « PEGGIO È GIÙ », per descrivere il successo e il fallimento politico, dimostra come le figure retoriche possano anche influenzare la percezione dell’audience sulla politica e sugli eventi politici.

Infine, chiudi con una riflessione interessante sulla politica vista come una « piramide » con meccanismi che si ripetono nonostante i cambiamenti di leadership, sottolineando l’aspetto costante e ciclico della politica. In generale, la conclusione sintetizza in modo efficace il contenuto del tuo contributo e le sue implicazioni.

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Trascrizione del discorso politico di Luigi di Maio durante la sua visita ad Algeri il 09 Gennaio 2020

« Grazie Signor Ministro ; grazie davvero per l’impegno che è stato portato avanti dall’Algeria in tutto questo tempo ; non solo per questa nuova fase di rinnovamento dell’Algeria, una grande occasione per sviluppare nuove opportunità tra i nostri popoli, tra i nostri paesi ; e nuove opportunità anche per collaborare nella regione. Quando ci siamo visti la prima volta a New York, avevo promesso di essere qui e sono qui come Ministro degli Affari Esteri italiano, e sono anche il Primo Ministro dell’Unione Europea a far visita all’Algeria dopo la nascita del nuovo Governo, e sono veramente contento del fatto che in questo momento abbiamo di fronte a noi un’occasione storica : che è quella di lavorare insieme ai paesi vicini alla Libia, per trovare una soluzione al cosiddetto “cessate il fuoco”, che è il nostro obiettivo principale, comune. Abbiamo di fronte delle opportunità che riguardano i nostri investimenti comuni, non solo nelle energie. Possiamo investire insieme in : nuove tecnologie ; i giovani del Nord Africa sono il futuro del Mediterraneo insieme ai giovani del Sud dell’Europa. Investire insieme in innovazione, Università e ricerca significa garantire un futuro a questa nuova generazione. Abbiamo di fronte delle sfide importanti a livello economico, per far crescere le nostre economie insieme, come quella del turismo : Algeri veramente è una città bellissima ! (- Come Napoli -, aggiunge Sabri Boukadoum mentre Di Maio ride), come ci siamo detti, ricorda molto a Napoli e le bellezze del nostro Mediterraneo. E abbiamo di fronte […] su questo […] tanti spazi da poter riempire, con la collaborazione e la cooperazione. Senza la stabilità, è difficile riuscire a implementare progetti economici nuovi, ed è per questo che insieme dobbiamo lavorare alla piena stabilità della regione contrastando il terrorismo ; e il lavoro che l’Algeria fa ai confini con la Libia è un lavoro di cui giova tutto il Mediterraneo, previene le infiltrazioni terroristiche, e monitora una situazione che è sempre più incandescente, che sta interessando tutta la comunità internazionale. In questi giorni sono stato prima a Bruxelles poi a Istanbul, poi al Cairo, ieri pomeriggio, e oggi qui ad Algeri, e a tutti gli incontri sulla Libia sono tutti d’accordo al “cessate il fuoco”. Adesso è il momento di mettere tutte le persone intorno al tavolo, tutti i paesi intorno al tavolo, e trovare la soluzione che ci consente di garantire la pace in questa regione. Signor Ministro, le faccio i miei migliori auguri per il cammino di questo nuovo governo dell’Algeria e come sempre l’Italia sarà un grande amico del suo popolo e del suo governo. Grazie ».1

Wassila Zyat

Université d’Alger 2

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