L’interazione verbale e non verbale negli estratti televisivi italiani

التفاعل اللفظي وغير اللفظي من مقتطفات تلفزية إيطالية

Interaction verbale et non verbale dans les extraits télévisés italiens

Verbal and non-verbal interaction in Italian television clips

Amrous Mohamed Amin et Hachouf Amina

Citer cet article

Référence électronique

Amrous Mohamed Amin et Hachouf Amina, « L’interazione verbale e non verbale negli estratti televisivi italiani », Aleph [En ligne], mis en ligne le 20 décembre 2022, consulté le 28 mars 2024. URL : https://aleph.edinum.org/7283

Quest’articolo mira a dimostrare l’area della Sociolinguistica italiana in generale, e l’interazione verbali e non verbali nell'estrarti televisivi italiani in particolare. Il nostro obbiettivo linguistico, è per registrare diversi estrarti dei loro discorsi, dove possiamo raccogliere come riferimento per un’analisi chiara e completa. L’osservazione ha permesso di valutare e interpretare i diversi estratti orali interattivi del discorso politico nel programma televisivo, nonché come a evocare il nesso vago tra il linguaggio politico dei partecipanti e la situazione attuale fino alla raccolta dei dati.

يهدف هذا المقال إلى إبراز مجال علم اللغة الاجتماعي الإيطالي بشكل عام ، والتفاعل اللفظي وغير اللفظي من خلال مقتطفات من التلفزيون الإيطالي بشكل خاص. هدفنا اللغوي هو تسجيل مقتطفات مختلفة من خطاباتهم، حيث يمكننا جمعها كمرجع لتحليل واضح وكامل. أتاحت هذه الملاحظة تقييم وتفسير المقاطع الشفوية التفاعلية المختلفة للخطاب السياسي في البرنامج التلفزيوني، وكذلك استحضار الرابط الغامض بين اللغة السياسية للمشاركين والوضع الحالي حتى مرحلة جمع البيانات.

Cet article vise à démontrer le domaine de la sociolinguistique italienne en général, et l’interaction verbale et non verbale dans les extraits de télévision italienne en particulier. Notre objectif linguistique est d’enregistrer différents extraits de leurs discours, où nous pouvons les rassembler comme référence pour une analyse claire et complète. L’observation a permis d’évaluer et d’interpréter les différents extraits oraux interactifs du discours politique dans l’émission télévisée, ainsi que d’évoquer le lien flou entre le langage politique des participants et la situation actuelle jusqu’à la collecte des données.

This paper aims to demonstrate the field of Italian sociolinguistics in general, and verbal and non-verbal interaction in Italian television clips in particular. Our linguistic objective is to record different excerpts of their speeches, where we can collect them as a reference for a clear and complete analysis. The observation allowed us to evaluate and interpret the different interactive oral excerpts of the political discourse in the TV show, as well as to evoke the blurred link between the participants' political language and the current situation until the data collection.

Introduzione

L’Obiettivo di questa ricerca, è analizzare alcune video registrazioni per adottare l’approccio dell’analisi della conversazione, intendiamo verificare in che misura le interazioni di questi video registrazioni siano comparabili alle conversazioni spontanee. Nel nostro caso, si tratterà di un uso applicato dell’analisi della conversazione con le osservazioni realizzate nel corso degli ultimi decenni in ambito analitico conversazionale sulle interazioni naturali da conversazioni ordinarie di diverso tipo. Avendo come conseguenza da un lato una maggiore attenzione per gli aspetti funzionali della comunicazione verbale e non verbale.

La ricerca si basa sul prendere il delicato rapporto esistente tra risorse linguistiche e paralinguistiche come ad esempio: la pronuncia, la prosodia, le pause... ecc, e da un lato, e le azioni sociali realizzate dai partecipanti dall’altro.

1. Il quadro teorico e metodologico

Finora la comunicazione esiste tra i politici a causa della sua natura principalmente orale, a cui il discorso è privo di ritegno, mancano anche le caratteristiche che sono imprevedibili, disattento, incompleto, non indottrinato e perfino volgare.

L’interesse principale dell’analisi di una sequenza approfondisce nel tipo dell’aspetto rilevante nel discorso orale tra più di persona ed è la trasmissione faccia a faccia che la permette ad essere spontanea e veloce, senza produzione precedente.

Secondo Grice il principio di cooperazione è un elemento pragmatico che riguarda lo scambio linguistico conversazionale, non solo dalle produzioni linguistiche dei parlanti, ma anche tra gli interlocutori. In realtà, ci sono molti notevoli praticanti di sociolinguistica interazionale analizzano registrazioni audio o video di conversazioni o altre interazioni, in cui questi dati possono essere raccolti nei discorsi politici nella televisione, Gumperz spiega che :

La sociolinguistica che opera in questa tradizione inizia registrando il discorso quotidiano di oratori selezionati secondo criteri di campionamento sociologico come rappresentativi di un particolare gruppo o comunità, e non secondo criteri di storia familiare o formazione linguistica, come nei precedenti studi dialettico. Inoltre, le procedure di gara partono dai metodi convenzionali di questionario dialettali, in cui gli oratori vengono interrogati direttamente e invitati a illustrare o produrre campioni di discorso. (Gumperz, 1982 : 24-25).

Inoltre, il messaggio veicolato nel discorso politico viene ricevuto interpretato da altri destinatari politici, o in società internazionale o linguisti dedicati all’analisi conversazionale. Tutte le modalità dell’interazione discorsiva, ha un impegno degli persone che svolgono il loro presenza fisica dell’altro, perché l’aspetto reale è un fattore fondamentale nell’attività conversazionale anche nel loro modello e la sua fondazione, spiega anche Goffman :

Per identità personale intendo [...] i segni positivi o piastrine di riconoscimento e la combinazione unica degli elementi della sua vita che viene ad essere attribuita all’individuo con l’aiuto di questi segni della sua identità. L’identità personale dunque è legata alla supposizione che l’individuo possa differenziarsi da tutti gli altri e che intorno a questo mondo di differenziazione si possa collegare una storia continua di fatti sociali che costituiscono la sostanza appiccicosa a cui si attaccano tutti gli altri fatti biologici. (Goffman, 1963 : 74).

In questa visione, l’atto comunicativo dei politici gli ha dato l’opportunità di pensare a un modo, in cui dovrebbero comunicarsi tra loro, e anche accettare gli eventi come segnali convenzionali o naturali di qualcosa di indiretto disponibile ai sensi. Del corpo, il rapporto degli interlocutori e il modo di veicolare il messaggio trasmesso, quindi, questi sono fattori molto importanti che migliorano la sensazione di onestà nel discorso politico.

E come osserva van Dijk :

[…] I riceventi tendono ad accettare le credenze, conoscenze e opinioni (a meno che non siano incongruenti con le loro credenze ed esperienze personali) enunciate da fonti che considerano autorevoli, degne di fiducia o credibili quali studiosi, esperti, professionisti o media attendibili. I nostri dati su qui questo studio si fonda sui videoregistrazioni per analizzare tutte le interazioni verbali e non verbali. (Dijk, 1993 : 35)

Come abbiamo già detto prima, questo studio si basa sui principi teorici e metodologici dell’analisi della conversazione (Sacks, Schegloff, Jefferson, 1974), fa parte di una disciplina sociologica dove le attività sociali hanno carattere ordinato in ogni loro momento.

L’interazione dei partecipanti vengono messi in veicolo; dove il parlato è visto l’azione, date queste teorie, l’interazione del parlato viene esaminato non a partire da frasi isolate, ma anche come collegamento di azioni, mettere insieme dai turni di parola, che si manifestano in contesto reale e tra persone esistenti. Vediamo che le azioni sono prodotte da qualcuno, per qualcun’altro, in un momento determinato e in modo specifico per ogni destinatari.

Nelle video registrazioni non possiamo negare l’interessante gioco delle componenti extralinguistiche legate al ricorso al mezzo visivo (orientamento dello sguardo, gestualità, mimica facciale... ecc), nel modo di mostrare le azioni dei partecipanti al proprio contesto sequenziale.

L’analisi pragmatica del discorso politico ha un punto di vista pragmatico, quando riguarda allo scopo di comunicare considerato come una unità comunicativa (frase, un discorso, un gesto ), ossia l’atto comunicativo è costituito da un contenuto semantico da uno scopo segmenti e significativo.

1.1. Metodologia

La ricerca, è stata condotta da una scelta di estratti diversi dei discorsi orali interattivi nel programma televisivo “PIAZZA PULITA”, evidenziamo la nostra ricerca sul linguaggio del studioso Alesandro Orsini, adottiamo anche un analisi qualitativa insieme a quella interpretativa, lo scopo principale di questo studio, è quello di mettere in evidenza l’analisi di conversazione e anche verificare il ruolo giocato dalle componenti linguistiche e extralinguistiche nel frammento trattato.

Vediamo un corpus linguistico oral, ha avuto il raccolto di un discorso politico, registrato nella canale televisiva L7 trasmessa in Italia. L’analisi valuta e interpreta dei diversi brani orali del discorso politico nel contesto della guerra tra Russia e Ucraina fino ad oggi.

L’ospite Alessandro Orsini, nasce il 14 aprile 1975 a Napoli, è divenuto un volto noto al grande pubblico televisivo, soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ѐ diventato l’ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche, per le principali emittenti italiane. Alcuni estratti, sono stati trascritti seguendo le convenzioni in uso dell’analisi di conversazione, questo che viene soffermato da Jefferson attraverso la sua descrizione degli aspetti multimediali. Scrivendo tutti i fenomeni come (sovrapposizione, silenzi, allungamenti vocalici, variazioni di tono … ecc.

1.2. Convenzioni di trascrizione

[ indica il punto in cui inizia una sovrapposizione

] indica il punto in cui finisce una sovrapposizione

(.) indica una pausa breve

(..) indica una pausa di media durata

(...) indica una pausa lunga

/ indica un’intonazione ascendente dell’enunciato

\ indica un’intonazione discendente dell’enunciato

_ indica un’intonazione piana dell’enunciato

 : indica un allungamento della lettera che lo precede

P indica che il parlato è chiaro o comprensibile

2. Analisi dei dati

La nostra analisi si basa sugli studi di H. Sacks, Emanuel Schegloff e Gail Jefferson, in cui le dinamiche studiate aiutano per realizzare la conversazione con il modello della registrazione e anche la trascrizione cioè, lo sviluppo dell’analisi si occupa per ottenere una forma nell’interazione verbale.

A parere di Goffman, l’interazione è un dominio autonomo da investigazione, a cui l’interazione conversazionale ha cominciato ad essere organizzata come una struttura sociale, cioè la struttura normativa e le regolarità empiriche potrebbero essere individuate, usando delle tecniche comuni nella osservazione di base, come quelle che vengono usate per lo studio della natura (J. Heritage, 1995,22).

Porre in relazione l’analisi della conversazione che rappresenta un campo di ricerca ben determinato, il cui approccio metodologico allo studio sviluppa rigorose e sistematiche procedure per studiare le azioni sociali producendo risultati riproducibili. I padri fondatori della conversationa analysis (CA) possono essere individuati in Harvery Sacks, Emanuel Schegloff e David Sudnow : essi si ponevano come obiettivo di trovare l’apparato, le regole e le strutture che producono e costituiscono quell’ordine presente nelle interazioni. Sacks, è infatti convinto che il parlato possa essere scomposto nei suoi elementi principali che ne costituiscono una precisa architettura.

Gli analisti che utilizzano questo approccio, si propongono di individuare le unità minime di uno scambio verbale, a questo scopo, procedono ad un’analisi enunciato per enunciato, mettendo in luce l’organizzazione locale degli scambi verbali.

Attraverso questo metodo essi individuano diverse unità di analisi minime di base : il turno, l’allocazione del turno, la coppia adiacente, l’inserimento, la sequenza laterale. Successivamente classificano le fasi di un dialogo (le aperture, i commiati), studiano l’organizzazione tematica (l’introduzione di un argomento nella conversazione, il suo mantenimento, scomparsa, ritorno, ecc.) e l’organizzazione sequenziale, cioè, come si concentrano le unità minime con le aperture e i commiati. (Gobo, 1997, P186 ).

Per studiare questa interazione gli analisti della conversazione si orientano su una serie di principi, dove potremmo presentare brevemente : i turni di parola, sequenza, coppia adiacente, riparazione …ecc.

2.1. Il turno di parola

Secondo Schegloff, le procedure per la gestione della presa di turno mirano a favorire la distribuzione ordinata dei turni di parola, in modo tale che parli una sola persona alla volta (One party at a time; cfr., 1968 : 1076) .

Ogni turno, è composto da una o più unità costitutive di varia complessità e natura (interiezioni, sintagmi, frasi, proposizioni, azioni incorporate ecc... ). Anche Sacks diceva che gli enunciati realizzano parole riconoscibilmente completi sotto il profilo sintattico e pragmatico.

2.2. La sequenza

L’obbiettivo dell’analisi della conversazione, è quello di dimostrare che le conversazioni al di là del loro aspetto effettivamente caotico, dunque sono caratterizzate da ordine e regolarità in seguito alla scelta operata dagli interlocutori, comunque ci sono due tipi di ordine :

  • Ordine globale : dove ogni conversazione si struttura secondo tre fasi :

  1. Fase di apertura con il riconoscimento reciproco degli interlocutori, i saluti e la sequenza di avvio.

  2. Fase centrale durante la quale vengono introdotti e discussi uno o più argomenti di conversazione.

  3. Fase di chiusura serie di turni vuoti con i saluti finali.

2.3. L’organizzazione della conversazione

Le azione che vengono organizzate nella conversazione rappresentano il cuore del funzionamento dell’interazione, dove troviamo che l’organizzazione delle sequenze è il vero proprio “motore” dell’interazione. Questa organizzazione significa il legame tra due azioni nella conversazione, altrettanto un invito che può essere accettato o rifiutato con una affermazione di accordo o disaccordo. Rendendo questo concetto di relazioni sociali e scambi verbali, gli studiosi ginevrini hanno formulato degli ipotesi che ogni scambio conversazionale dipende principalmente da un meccanismo di negoziazione attraverso il quale i temi nel discorso vengono prima avviati, e poi valutati e convalidati per arrivare alla forma di accordo reciproco :

Fig. 1 : La struttura di comunicazione

Fig. 1 : La struttura di comunicazione

Il nostro studio contribuisce a questo ambito di ricerca focalizzandosi sull’interazione verbali e non verbali tra gli interlocutori nel campo di politica dove l’approccio conversazionale si basa sull’accogliere questi mondi possibili in cui vive, sul riconoscerli e legittimarli, senza giudicare, senza correggere, curioso di esplorarli con e contento di questa avventura.

2.4. La riparazione

L’obbiettivo della riparazione, è ristabilire l’ordine e anche riportare la conversazione all’ordine precedente al problema. Con lo sviluppo tecnologico è andata sempre più, consolidandosi una pratica della comunicazione politica legata alla diffusione del linguaggio politico, attraverso il mezzo televisivo, a cui si tratta di un linguaggio basato sulle immagini, anche sulla gestualità oltre che sull’espressione verbale, e sulle spettacolarità più che sui contenuti.

Così, se da un lato è stato recuperato un certo tipo di linguaggio “semplice” attraverso il quale si esprime la gente comune, un linguaggio quotidiano a volte irrispettoso, ma chiaro e inequivocabile, da un altro il linguaggio politico è andato via, attraverso un mutamento sempre più dalle modalità espressive.

Secondo Dallmayer l’analisi del linguaggio politico rappresenta un elemento costituivo della filosofia politica dove gli studiosi che hanno adottato questo tipo di metodo distinguono differenti unità sulle quali costruisce la propria attenzione :

  1. La parola o il termine politico.

  2. Il linguaggio politico propriamente considerato.

  3. Il discorso politico.

In pratica, l’analisi del discorso riguarda anche e soprattutto i fenomeni sottolineati alle frase, per cui una completa caratterizzazione del discorso come un evento complesso richiede ulteriori analisi in termini delle relazioni con contesti cognitivi, sociali e culturali.

Sotto l’etichetta dell’analisi di discorso, vediamo il punto comune tra il linguaggio e il suo contesto sociale e cognitivo, che mostra le ricerche relative alla coesione e al collegamento fra le interazioni e i turni di parola, ma anche studi derivanti dallo strutturalismo e della semantica.

L’analisi del discorso deriva della linguistica ma si è sviluppata anche in ambito antropologico e sociologico, riprende e integra tre diversi tipi di approccio :

  1. Il Sociolinguistico : dove Labov afferma che la sociolinguistica è un settore di confine tra la linguistica e la sociologia.

  2. il Pragmatico : si basa sull’interesse per effetti dei comportamentali delle interazioni comunicativi

  3. l’enunciativo : bisogna chiarire in che modo trattare l’enunciazione, dato che, secondo il partecipante, dove l’enunciatore si serve della lingua per influenzare in qualche modo il comportamento dell’allocutore, destinatario.

Fig. 2. Alessandro Orsini ospite a Piazzapulita

Fig. 2. Alessandro Orsini ospite a Piazzapulita

3. La discussione e i risultati

Abbiamo scelto un frammento del programma televisivo PiazzaPulita, dove lo studioso Alessandro Orsini comunica ad analizzare la situazione dell’Europa e l’Italia dopo la guerra tra Russia e e l’Ucraina, perché è sbagliato censurare ? Per questo osserviamo la trascrizione, così possiamo commettere la circostanza del discorso.

Estratto 1 : Alessandro Orsini ospite a Piazzapulita / L7 ( 10/03/2022)

(01) (Corpus ; A. P = Alessandro Orsini)
P : Quando hanno fatto lesercitazione, nel settembre 2021 [(...)]
P : Putin stava sparando. (…) Su delle navi della Nato.
P
 : E ha detto Fermatevi [(…)] perché state portando questa situazione a un punto di collasso.

3.1. Il fenomeno della gestualità

Qui vediamo tre elementi per analizzare questo passaggio, lo sguardo rivolto verso un punto nello spazio, siamo abituati a guardare la televisione, e anche a vedere personaggi che si guardano tra di loro oppure che guardano in telecamera, qui notiamo un personaggio che guarda altrove e questo desta la nostra attenzione ; secondo un aspetto di gestualità, le mani davanti alle labbra e automaticamente non possiamo decodificare il labiale, quindi la parola è nascosta, questo ci lascia una curiosità di capire qual è la parola dietro alle mani che coprono la bocca.

3.2. La pausa

C’è un altro aspetto importante di questo passaggio, l’uso delle pause. Alessandro Orsini, al termine di molte parole si ferma, fa una pausa ed espira. In cui abbiamo notato l’espirazione, con una quantità d’aria, questa cosa ha dato una sensazione di liberazione. Dove Orsini porta fuori la parola e assieme alla parola porta fuori l’aria che resta, come per dire “mi libero da quello che penso, ve lo dico, lo porto fuori” , quindi mette insieme, se vogliamo leggerla in questa maniera, troviamo il linguaggio verbale, la parola che dice linguaggio paraverbale, l’uso della voce linguaggio non verbale, l’aria che esce.

Un’altra volta Alessandro Orsini, ospite di PIAZZA PULITA, in questo estratto parliamo delle tecniche di comunicazione.

Estartto.2 Alessandro Orsini ospite a Piazzapulita / L7 (07/04/2022)

(01) (Corpus ; A. P = Alessandro Orsini)
P : Intanto per me è un privilegio avere in dialogo con un ambasciatore del suo calibro.
P
 : Quindi vorrei dirle che non sono daccordo con lei.
P
 : Intanto sono affascinato dalle differenze perché lei è un ambasciatore,
P
 : quindi attribuisce molta importanza alla forma, mentre io sono uno studioso e attribuisco più importanza alla sostanza.

In questo passaggio Alessandro Orsini parla con il suo interlocutore, a cui ha usato due termini.

Prima di tutto ne valorizza le qualità e subito dopo introduce un elemento di distacco dalle sue affermazioni.

Estartto.2 Alessandro Orsini ospite a Piazzapulita / L7 (07/04/2022)

(02) (Corpus ; B. P = Alessandro Orsini)
P : Lei è un ambasciatore,
P
 : quindi attribuisce molta importanza alla forma.
P
 : Mentre sono uno studioso gli attribuisco più importanza la sostanza.

3.3. Le diverse tecniche utilizzate

3.3.1. La tecnica del Rinforzo e sanzione

Questa tecnica ripetuta peraltro due volte, invece Alessandro Orsini parla con il suo interlocutore, laddove ha espresso l’importanza alla forma, mentre ha avuto la sua studiosa, uno dove gli attribuisce più l’importanza alla sostanza, questo passaggio ha lo stratagemma numero 33 di Arthur Schopenhauer, a cui il contenuto nell’arte di ottenere ragione.

Orsini parla di forma e sostanza per lui è più importante la forma, “Per me è più importante la sostanza” dice Alessandro Orsini. Anche Schopenhauer parla di teoria e pratica. Questo è un esempio di un oratore che dica ciò sarà anche vero in teoria. In pratica, però, è falso. Si tratta di una conclusione diversa rispetto a quella di Orsini, dove colpisce la contrapposizione tra opposti forma e sostanza per Orsini, teoria e pratica per Schopenhauer.

3.3.2. La tecnica dei gesti illustratori

A : Agli stati satelliti come lItalia è concessa unautonomia relativa in campo economico e in campo culturale,

A : ma non è concessa alcuna autonomia nel campo della sicurezza internazionale.

Attraverso i gesti illustratori di Alessandro Orsini, ha scritto tanti anni fa lo psicologo Paul Ekman : “Si può dare enfasi a una parola o a un’espressione come un segno da 100, una sottolineatura”. Si può tracciare in aria il percorso del pensiero, come se chi parla conducesse materialmente il discorso.

Fig 3.1 I gesti

Fig 3.1 I gesti

Fig 3.3 I gesti

Fig 3.3 I gesti

3.3.2. La tecnica del volto

Nel caso di quello estratto, possiamo notare un’altra tecnica di comunicazione, dove vediamo i gesti non si sovrappongono mai al volto. Ricordiamoci che il volto rappresenta la centralità dell’espressività, soprattutto nelle inquadrature a mezzo busto, ed è fondamentale che le mani, per quanto possibile, non ricoprono la visibilità, soprattutto degli occhi e della bocca. Ma i comunicatori sono consapevoli di usare queste tecniche, però la cosa importante è riconoscerle e per capire meglio come funziona la comunicazione.

Ovviamente la qualità delle relazioni comunicative è principalmente influenzata da messaggi non verbali, a tal punto che un fatto interessante.

Infatti, a causa della trasmissione di un contenuto, la comunicazione verbale è molto più soggetta ad una comunicazione cosciente che non verbale.

Fig. 4. Il quadro comunicativo

Fig. 4. Il quadro comunicativo

Conclusioni

L’argomento trattato ruota principalmente attorno ad un tema del parlato-parlato, domina un italiano standard con una diversità sociale. Per quanto riguarda la natura del discorso che rende evidentemente i partecipanti politici, controlla il rispetto dell’oggetto del loro messaggio, dove la struttura dell’interazione oscilla tra il verbale e non verbale.

Il materiale paraverbale, e cioè intonazioni, pause, intensità, viene utilizzato del partecipante per dare rilievo ai momenti dell’incontro e alla qualità delle domande. Il non verbale viene sottolineato dalle telecamere, coopera con l’andamento dell’intervista, soprattutto al livello dei volti Secondo Meyrowitz :

« Negli incontri faccia a faccia, il significato del messaggio verbale è inversamente proporzionale al numero di informazioni gestuali e sonore disponibili [...] Ci sono vari motivi per i quali l’attenzione ai messaggi espressivi può essere persino maggiore in televisione che nell’interazione faccia a faccia. Benché negli incontri dal vivo la vicinanza fisica molto stretta sia più un’eccezione che la regola, alla televisione è vero il contrario. Quasi tutti gli individui (se non tutti) presentati alla televisione vengono ripresi con lunghi primi piani. Inoltre il flusso informativo a senso unico permette al telespettatore di fare una cosa che in genere, nell’interazione faccia a faccia, viene considerata maleducata : fissare » (Meyrowitz, 1995, p. 7).

L’analisi dei nostri dati, inoltre, delinea un’immagine relativamente lucente delle forme presenti nell’interazione analizzata, che sono coerenti con quelle che ci aspetteremmo nello svolgimento di un compito così come viene definito nell’approccio della conversazione. Questi risultati sembrano quindi permettere di trarre delle conclusioni relativamente forti a sostegno dell’analisi conversazionale.

Tuttavia, come in ogni studio nel quale si ricorre all’analisi della conversazione, la quantità dei dati osservati è necessariamente limitata sparatutto nel linguaggio politico. Senza dubbio, la ricerca si basa a servirsi della metodologia dell’analisi conversazionale e, in particolare modo, così come si è fatto nel presente studio, dell’analisi delle forme del discorso.

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Link Youtube :

Il primo estratto

https://youtu.be/9-SO610sTt8

Il secondo estratto

https://youtu.be/yldYrPfPw3U

Fig. 1 : La struttura di comunicazione

Fig. 1 : La struttura di comunicazione

Fig. 2. Alessandro Orsini ospite a Piazzapulita

Fig. 2. Alessandro Orsini ospite a Piazzapulita

Fig. 4. Il quadro comunicativo

Fig. 4. Il quadro comunicativo

Amrous Mohamed Amin

Université Badji Mokhtar Annaba

Hachouf Amina

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