Introduzione
La pratica valutativa, una componente intrinseca della nostra esistenza quotidiana, si rivela come un processo tanto ineluttabile quanto impercettibile, delineando un intricato intreccio di valutazioni inconscie che si estende su un ampio spettro di fenomeni. Questo fenomeno si manifesta attraverso il nostro rapporto con diversi aspetti della vita quotidiana, abbracciando un ventaglio eterogeneo di contesti: dalla selezione dei prodotti da acquistare nel supermercato, alla scelta dei programmi televisivi che desideriamo seguire, sino alle attribuzioni di compiti e responsabilità ai dipendenti, prescritte con autorità dai superiori.
Il processo valutativo non si limita, però, a sfere professionali o di consumo. Esso permea anche le sfumature più sottili della nostra vita sociale, come ad esempio le nostre decisioni riguardo al menu di un ristorante. Addirittura, raggiunge il livello di scrutinio applicato alle prestazioni di figure professionali apparentemente distanti, come l'autista del taxi o il fattorino incaricato della consegna di cibo o di altre merci che ordiniamo. In questo modo, la valutazione si configura come un elemento onnipresente, intessuto nelle trame della nostra quotidianità, con riflessi che vanno ben oltre il mero ambito lavorativo, influenzando il nostro comportamento e le scelte in maniera impercettibile ma tangibile. Questo sottolinea l'importanza cruciale della valutazione come fenomeno pervasivo, capace di penetrare in molteplici sfaccettature della nostra vita e della nostra società.
1. La valutazione nell'ambito della formazione linguistica
All'interno di un percorso formativo, la valutazione svolge una funzione cruciale nel delineare il progresso raggiunto, guidando il discente nel valutare l'allineamento con gli obiettivi predefiniti e, se necessario, nella revisione e nel rafforzamento dei concetti appresi. Per l'insegnante, il processo di valutazione consente una comprensione approfondita del funzionamento del percorso educativo, offrendo indicazioni su eventuali correzioni necessarie e sull'implicazione e coinvolgimento degli studenti. Questa fase dovrebbe fornire informazioni e suggerimenti preziosi per valutare l'efficacia e l'utilità del percorso intrapreso.
Per l'apprendente, la valutazione non deve essere percepita come un atto punitivo o ricompensante, ma piuttosto come un mezzo per identificare i punti di forza e di debolezza, consentendo di concentrarsi sugli sforzi necessari per migliorare. L'autovalutazione è essenziale per gli studenti, poiché indicazioni generiche sulla necessità di miglioramento non sono sufficienti; occorre un confronto diretto con le prove per consentire una valutazione accurata. In questo contesto, una valutazione efficace dovrebbe allinearsi alle aspettative dell'apprendente o, almeno, riflettere accuratamente l'autovalutazione dello stesso.
2. La grammatica e il processo valutativo
Titone (1992: 45) interroga ironicamente: "Non è forse possibile comunicare adeguatamente senza una vera correttezza grammaticale?". La nostra analisi è centrata sull'insegnamento della grammatica, considerato fondamentale per stimolare gli apprendenti a scrivere e parlare in una lingua straniera.
Secondo Tagliante (1994, p.42), l'apprendimento della grammatica era tradizionalmente parte di una lezione denominata "meccanismo", in cui gli studenti erano guidati attraverso una pratica metodica e sistematica delle regole grammaticali. Nel contesto dell'apprendimento grammaticale, il processo di valutazione emerge come un elemento onnipresente, atto a verificare il percorso, apportare modifiche e miglioramenti, mantenendo gli apprendenti costantemente aggiornati e connessi.
Vigner (1984, p.40) definisce gli esercizi linguistici come attività che assumono la forma di compiti assegnati o proposti agli studenti da un'autorità esterna con una finalità formativa. L'insegnante ha il compito di agevolare questa impresa, garantendo che l'apprendimento sia efficace e fruttuoso. L'impiego di software e app può essere un valido ausilio, facilitando la progettazione delle prove e rendendole più allettanti e adattate alle esigenze della generazione 2.0.
3. La Progettazione degli Esercizi: Un Approfondimento Accademico
Nel contesto dell'insegnamento delle lingue straniere, il termine "esercizio" assume una rilevanza cruciale per designare meccanismi individuali o collettivi, volti all'acquisizione di competenze linguistiche. Secondo G. Vigner (1984), "l'esercizio come tecnica di apprendimento attraversa le modalità e costituisce una componente essenziale di tutti i metodi di lingue, qualunque siano, peraltro, le loro opzioni linguistiche e metodologiche."
Questo approccio è ulteriormente definibile come un compito di lingua di natura ripetitiva e metalinguistica, assegnato dall'insegnante agli apprendenti e successivamente valutato dallo stesso insegnante. L'esercizio, pertanto, rappresenta un momento di apprendimento all'interno di una pedagogia di risoluzione di problemi, sottolineando l'importanza di una progettazione che si integri con una pedagogia di apprendimento e non di sanzione. La sua inclusione deve stimolare l'apprendente a valutare le proprie capacità, evitando di relegarlo in una posizione di passività.
La complessità dell'esercizio deve essere attentamente calibrata per evitare una situazione di fallimento che potrebbe condannare prematuramente l'apprendente. Prima di sottoporre l'apprendente a questionari o esercizi, è imperativo considerare attentamente tutte le possibili risposte, garantendo che l'esercizio sia in linea con le capacità cognitive dell'apprendente.
3.1. Le Finalità degli Esercizi: Un'Analisi Approfondita
Gli esercizi di grammatica costituiscono una componente fondamentale nell'insegnamento dell'Italiano come Lingua Straniera (ITALS). Questi esercizi, destinati agli apprendenti, servono a diverse finalità in sintonia con le fasi di acquisizione e valutazione. Esse comprendono l'acquisizione di elementi di riflessione metalinguistica, la memorizzazione di strutture per facilitarne il riutilizzo e la valutazione degli acquisiti.
L'approccio alla progettazione degli esercizi deve, dunque, considerare attentamente queste finalità per garantire un apprendimento efficace e orientato. La progettazione dovrebbe adattarsi alle esigenze dell'apprendente, fornendo strumenti mirati all'acquisizione e alla valutazione delle competenze linguistiche e grammaticali.
3.2. Le Caratteristiche degli Esercizi: Un'Analisi Dettagliata
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Semplicità degli Esercizi
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La scelta delle domande e istruzioni degli esercizi deve rispecchiare il livello degli apprendenti, specialmente nelle prime fasi. Limitarsi a frasi brevi risulta particolarmente utile per stimolare l'uso di strutture linguistiche semplici, promuovendo una progressione graduale nell'apprendimento.
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La Varità degli Esercizi: La diversificazione delle attività di grammatica, come esercizi a vuoti o strutturali, evita la monotonia e facilita l'apprendimento. Questa varietà, combinata con esercizi brevi, contribuisce a trovare un equilibrio tra il numero di frasi sufficienti per consolidare le nozioni e l'accumulo che potrebbe generare stanchezza negli apprendenti.
La progressione, fondamentale nell'insegnamento, richiede un passaggio dal semplice al complesso. Questa logica deve permeare l'intero percorso d'apprendimento, dalle sequenze alle singole domande e all'interno di ogni esercizio. L'obiettivo è evitare ambiguità e garantire una chiara comprensione delle istruzioni.
La relazione tra gli esercizi di grammatica proposti e la tipologia testuale, definita come "messa in situazione", è cruciale. Questa relazione, che tiene conto sia del contenuto semantico che della forma dell'esercizio, si propone di evitare un'eventuale perdita di consapevolezza da parte degli apprendenti in esercizi troppo lunghi o monotoni.
Gli esercizi di apprendimento linguistico possono assumere diverse forme, ciascuna progettata per sviluppare specifiche competenze linguistiche negli apprendenti. Un primo tipo di esercizio è rappresentato dagli Esercizi Lacunari, noti anche come "testi a vuoti". Questi richiedono agli apprendenti di completare un testo con parole, espressioni, accenti o segni di punteggiatura, sia in maniera non mirata che mirata, a seconda dell'obiettivo specifico. Nel contesto dell'apprendimento e della valutazione formativa, è cruciale valutare la correttezza sia sintattica che semantica delle risposte degli apprendenti.
Un'altra forma di esercizio comune è il Questionario a Scelta Multipla, che costituisce un metodo rapido per valutare la comprensione. Tuttavia, la sua praticità è accompagnata da una componente di fortuna e rischio. La progettazione di questo tipo di esercizio richiede attenzione alla formulazione delle istruzioni e alla necessità di coinvolgere gli apprendenti nella riflessione sulle loro scelte, al fine di garantire un apprendimento efficace.
L'Esercizio Strutturale rappresenta uno strumento privilegiato per la fissazione e la sistemazione delle strutture morfosintattiche. Questa categoria coinvolge esercizi di ripetizione, sostituzione e trasformazione, guidando gli apprendenti nella manipolazione intensiva delle strutture grammaticali e articolatorie, promuovendo l'automatismo e la memorizzazione.
Infine, gli Esercizi di Riformulazione e Riscrittura mirano a far esprimere i contenuti di un documento di partenza utilizzando costruzioni diverse. Questa categoria si suddivide in istruzioni che coinvolgono il passaggio da un codice a un altro e la riformulazione all'interno del codice linguistico. L'uso di tali esercizi contribuisce sia all'apprendimento che alla valutazione delle competenze grammaticali e linguistiche degli apprendenti.
4. La Valutazione come Modo di Apprendimento
La valutazione formativa, o "valutazione per l'apprendimento", si posiziona al centro dell'attuale dibattito educativo. Secondo Black e Wiliam (1998), la valutazione può agire come un catalizzatore potente per l'apprendimento, permettendo agli apprendenti di regolare il loro percorso formativo. In questo contesto, la valutazione non mira semplicemente a assegnare voti, ma piuttosto a influenzare positivamente i risultati degli apprendenti, rendendoli parte attiva del processo di insegnamento e apprendimento.
6. Quanto la Valutazione Deve Tener Conto della Correttezza Grammaticale? Il dibattito sulla correttezza grammaticale si inserisce in un contesto più ampio di apprendimento esplicito ed implicito della grammatica. Mentre il processo implicito si verifica naturalmente attraverso l'uso quotidiano della lingua, l'insegnamento esplicito della grammatica assume un ruolo fondamentale nell'ambito universitario. La valutazione della correttezza grammaticale deve essere rigorosa, considerando la separazione della grammatica dalle altre materie e garantendo un'adeguata valutazione di tutti gli elementi trattati in classe. Tuttavia, è essenziale distinguere tra contesti di riflessione o produzione libera e situazioni più formali, come l'orale e lo scritto, dove la tolleranza agli errori può variare.
Conclusion
All'interno di un percorso di insegnamento/apprendimento, emerge in modo chiaro la necessità di riequilibrare le diverse modalità di valutazione. Attualmente, il problema principale si concentra sulla predominanza della valutazione dell'apprendimento, mentre solo uno spazio residuo è dedicato alla valutazione per l'apprendimento, e addirittura si riscontra una quasi totale assenza della valutazione come apprendimento.
La riconsiderazione di questa proporzione diventa imperativa per garantire un approccio più efficace e orientato alla crescita nell'ambito dell'insegnamento delle lingue. Si suggerisce che tale inversione di tendenza sia essenziale per ottimizzare i risultati dell'apprendimento. Assegnare un ruolo più significativo alla valutazione come apprendimento consentirebbe di trasformare il processo di valutazione in un'opportunità di sviluppo continuo.
In questo contesto, la valutazione come apprendimento dovrebbe essere concepita non solo come un momento conclusivo, ma come un elemento integrato e costante all'interno del percorso formativo. Questo approccio consentirebbe agli studenti di monitorare il proprio progresso, di comprendere le proprie sfide e di adattare le strategie di apprendimento di conseguenza.
In conclusione, si sottolinea l'importanza di spostare l'attenzione dalla valutazione dell'apprendimento a favore della valutazione come apprendimento, affinché l'esperienza educativa diventi un processo dinamico, orientato al miglioramento continuo e all'autonomia degli apprendenti.