Certificazioni di lingua italiana : Fondamenti e Procedimenti

شهادات اللغة الإيطالية : الأسس والإجراءات

Certifications en langue italienne : fondements et procédures

Italian Language Certifications : Fundamentals and Procedures

Ratiba Khiati et Nabila Larbi

p. 217-226

Citer cet article

Référence papier

Ratiba Khiati et Nabila Larbi, « Certificazioni di lingua italiana : Fondamenti e Procedimenti », Aleph, Vol 11 (1) | 2024, 217-226.

Référence électronique

Ratiba Khiati et Nabila Larbi, « Certificazioni di lingua italiana : Fondamenti e Procedimenti », Aleph [En ligne], Vol 11 (1) | 2024, mis en ligne le 15 janvier 2024, consulté le 21 novembre 2024. URL : https://aleph.edinum.org/10598

Questo studio teorico analizza il concetto di valutazione nell’insegnamento delle lingue e delle culture straniere, un settore che oggi è oggetto di numerose ricerche. In particolare, si analizza un tipo di valutazione considerato di grande attualità : la valutazione certificativa. Questa forma di valutazione fotografa il livello di competenza e conoscenza di una lingua straniera, come l’italiano, nella materia d’esame e si conclude con il rilascio di una certificazione riconosciuta a livello internazionale e rilasciata da enti ufficiali. Descriviamo le principali certificazioni linguistiche italiane per comprenderne meglio le caratteristiche, le funzioni e i criteri, osservando come i test linguistici siano stati applicati in un contesto di valutazione formale e ufficialmente riconosciuto.

من خلال هذه الدراسة النظرية، نتناول مفهوم التقييم في تدريس وتعلم اللغات والثقافات الأجنبية، وهو موضوع يخضع الآن لعدة دراسات. نقدم تحليلاً لنوع من أنواع التقييم يعتبر ذا أهمية كبيرة : التقييم الشهادي. يلتقط هذا النوع من التقييم مستوى الكفاءة والمعرفة في لغة أجنبية مثل الإيطالية لدى الشخص الذي تم اختباره، ويُختتم بإصدار شهادة معترف بها دوليًا من قبل هيئات رسمية. نقوم أيضًا بوصف الشهادات الرئيسية للغة الإيطالية لفهم خصائصها ووظائفها ومعاييرها، من خلال مراقبة كيف تم تطبيق اختبار اللغة في سياق تقييم رسمي ومعترف به دوليًا.

À travers cette étude théorique, nous abordons le concept d’évaluation dans l’enseignement des langues et cultures étrangères, un domaine désormais soumis à de nombreuses recherches. Nous nous penchons particulièrement sur un type d’évaluation considéré comme très actuel : l’évaluation certificative. Cette forme d’évaluation photographie le niveau de compétence et de connaissance d’une langue étrangère, comme l’italien, chez le sujet testé, et se conclut par la délivrance d’une certification internationalement reconnue émise par des organismes officiels. Nous décrivons les principales certifications linguistiques italiennes afin de mieux comprendre leurs caractéristiques, fonctions et critères, en observant comment le testing linguistique a été appliqué à un contexte d’évaluation formelle et officiellement reconnu.

The concept of assessment in the teaching and learning of foreign languages and cultures is now subjected to numerous studies. Through this theoretical contribution, we address a highly topical type of assessment: certification assessment. This form of assessment captures the level of competence and knowledge of a foreign language, such as Italian, in the subject tested and concludes with the issuance of an internationally recognized certification by official bodies. We also familiarize ourselves with the main Italian language certifications and their characteristics, functions, and criteria by observing how language testing has been applied in a formally and officially recognized assessment context.

Introduzione

Il processo di insegnamento-apprendimento delle lingue straniere è costantemente affiancato e completato da una fase di controllo, nota come « valutazione ». La valutazione non solo verifica l’efficacia dei metodi e dei materiali applicati, misura il livello e la qualità degli obiettivi prefissati, ma fornisce anche informazioni sul processo di apprendimento degli studenti durante l’inizio, il corso e la conclusione del percorso formativo.

La valutazione si attua attraverso l’utilizzo di test, tramite l’analisi dei quali è possibile apportare interventi appropriati a carattere compensativo, al fine di rendere accettabili e soddisfacenti i livelli di conoscenze e competenze raggiunte dagli apprendenti.

In ogni percorso di studio, tutte le certificazioni linguistiche che hanno validità giuridica per docenti e studenti stabiliscono un momento preciso per valutare lo stato e il grado delle acquisizioni, dei livelli e dei contenuti accumulati, attribuendo livelli specifici. Questo è il compito principale della « certificazione », diventato particolarmente cruciale oggi, considerando che per molti settori della vita quotidiana, dello studio, del lavoro e della progressione sociale, nonché per richiedere l’ospitalità o addirittura la cittadinanza in un paese straniero, è indispensabile possedere una certificazione da parte di un ente ufficialmente riconosciuto e accreditato allo scopo.

A livello europeo, le certificazioni linguistiche acquisiscono valore internazionale e giuridico quando sono integrate nei criteri stabiliti dal Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue Straniere (QCER), che uniforma i criteri di valutazione delle competenze linguistiche.

Nel seguito, si cercherà di rispondere alle curiosità riguardanti le certificazioni linguistiche in generale e quelle dell’italiano in particolare, esaminando le tecniche, gli strumenti e le basi scientifiche che caratterizzano la certificazione, nonché la nascita e lo sviluppo dell’attività certificatoria in Italia, e le analogie e le differenze tra gli enti certificatori italiani.

Lo sguardo sarà principalmente concentrato sulla valutazione certificatoria, ovvero sul processo di verifica e misurazione della competenza linguistico-comunicativa in Lingua Straniera, che si concretizza attraverso la somministrazione di prove (test), la raccolta di dati, la loro valutazione e si conclude con l’emissione di un Certificato di Competenza con indicazione precisa del livello conseguito.

Successivamente, verranno esaminate diverse certificazioni per offrire una panoramica delle offerte europee e fornire informazioni utili per studenti e docenti interessati. Si procederà anche con una rapida revisione dei syllabus su cui si basano le prove d’esame, nonché delle indicazioni sulla programmazione curricolare correlata agli stadi di apprendimento. Un’altra linea di lavoro sarà quella di fornire criteri guida per chi è coinvolto nella valutazione (insegnanti, apprendenti), presentando diverse serie di prove per dare indicazioni sulla costruzione e struttura di test, sull’assegnazione dei punteggi e, aspetto basilare anche in campo pedagogico, sulla creazione di criteri di valutazione.

Infine, verranno affrontate le questioni aperte, quali : a) come gestire la valutazione certificatoria ; b) come valutare le competenze ; c) su quali riferimenti basarsi ; d) quali sono gli organismi certificatori della lingua italiana. Inoltre, si analizzerà il livello funzionale che caratterizza le certificazioni linguistiche, mettendo in evidenza la struttura di alcune certificazioni e i differenti parametri valutativi.

1. La valutazione certificatoria o testing : eziologia e finalità

La valutazione certificatoria è definita come un processo di misurazione linguistica mediante il quale un individuo può ottenere un documento ufficiale attestante il suo livello di competenza in una determinata lingua. L’esigenza di valutare in modo affidabile il grado di apprendimento degli studenti è stata costantemente espressa dagli insegnanti di ogni disciplina.

Prima di esaminare le prove d’esame relative ai livelli, è opportuno sintetizzare brevemente le basi teoriche e metodologiche che hanno orientato la concezione del testing proposto in tali prove. La risposta a questa esigenza nel campo linguistico è stata il « language testing », un insieme di principi metodologici e tecniche che guidano la realizzazione, la somministrazione e l’utilizzo di prove oggettive di profitto nell’apprendimento delle lingue straniere (Porcelli, 1975, 4). Tuttavia, inizialmente, l’approccio al testing linguistico è stato superficiale e asistematico, basandosi principalmente sull’esperienza dei test di tipo psicologico ed attitudinale, utilizzando il test più come quiz che come prova linguistica.

R. Lado è stato il primo studioso, negli anni ’60 del secolo scorso, ad affrontare scientificamente il problema del testing linguistico. Da allora, numerosi studi e teorie sul testing si sono alternati con sempre maggiore attività. A partire dagli anni ’80, il concetto di competenza comunicativa si è affermato sempre più non solo come teoria generale, ma anche come pratica metodologica nell’insegnamento delle lingue, spostando definitivamente il focus delle scienze linguistiche, sia teoriche che applicate.

Per quanto riguarda la valutazione certificatoria nella lingua italiana, è essenziale tracciare una breve linea di carattere storico. Nel 1982, a Villa della Colombella dell’Università per Stranieri di Perugia, durante un convegno con la partecipazione di illustri linguisti, tra cui Tullio De Mauro, Ignazio Baldelli, Raffaele Simone e Ugo Vignuzzi, si affrontò per la prima volta la questione della valutazione linguistica o testing per la lingua italiana. Da allora, lo studio e la sperimentazione della certificazione linguistica, dei livelli, dei diplomi e delle prove hanno registrato un’intensa e costante attività.

Nel 1987, l’Università Italiana per Stranieri di Perugia, grazie alla sua attività di certificazione della conoscenza della lingua italiana, si unì al gruppo europeo ALTE (Association Language Testers in Europe) presente al Consiglio d’Europa. Questo gruppo, nato per iniziativa della Generalitat della Catalogna e dell’Università di Cambridge, comprende anche il Goethe Institut, l’Alliance Française, l’Università di Lisbona, l’Università di Salamanca, l’Istituto Cervantes e il CITO (in rappresentanza dell’Olanda). Successivamente, si unì anche l’Università di Copenaghen.

L’obiettivo primario del gruppo è formulare un progetto comune per la certificazione delle conoscenze linguistiche nei paesi della Comunità Europea. Sulla base di uno schema proposto dall’Università di Cambridge, sono stati identificati i seguenti cinque livelli di competenza : I° livello - Waystage level user, II° livello - Treshold level user, III° livello - Independent user, IV° livello - Competent user, V° livello - Good user.

Questa valutazione mira a determinare il livello delle competenze e delle conoscenze acquisite durante un percorso di studio, lavoro o esperienze di vita in lingua straniera per scopi lavorativi o di studio. Pertanto, essa ha una funzione amministrativa e sociale, a differenza della valutazione strettamente formativa, che ha una funzione pedagogica.

Dal punto di vista dell’insegnante, la valutazione certificatoria permette di verificare l’efficacia della formazione nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Per lo studente, consente di valutare i successi e le lacune, correggere le devianze, ottenere un « bonus », aumentare l’autostima e arricchire il curriculum vitae.

2. Definizione della certificazione linguistica

La certificazione linguistica si occupa di valutare le competenze linguistico-comunicative dell’apprendente, predisponendo, in caso di successo, un riconoscimento formale del livello linguistico posseduto dall’individuo in quel determinato momento (Graziano Serragiotto, La valutazione degli apprendimenti linguistici, 2021).

I certificati o i diplomi ottenuti sulla base di prove specifiche sono documenti ufficiali che attestano il livello di competenza comunicativa raggiunto in una lingua straniera, verificato attraverso un esame di competenza. Tali certificati sono rilasciati da enti qualificati e riconosciuti a livello internazionale e spesso sono richiesti per vivere, studiare o lavorare in diversi paesi nel mondo. Si tratta di documenti ufficiali riconosciuti a livello internazionale rilasciati da enti accreditati che attestano il livello di conoscenza della lingua straniera in riferimento al Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue Straniere (QCER).

Gli esami si svolgono presso gli Istituti Italiani di Cultura e nelle scuole italiane all’estero, nelle università che offrono corsi ufficiali di italiano o presso sedi riconosciute e formalmente dichiarate enti certificatori. Le prove si svolgono contemporaneamente nelle date prestabilite, e i testi sono forniti unitariamente dal Centro titolare della certificazione.

3. I livelli di competenza linguistica nel Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER)

Negli anni ’90, il Consiglio d’Europa ha elaborato un progetto per promuovere il plurilinguismo, ossia la capacità di esprimersi in più lingue. Uno dei risultati di questo progetto è il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le competenze linguistiche, un documento a cui si allineano le più importanti certificazioni linguistiche a livello internazionale, il quale suddivide la conoscenza della lingua straniera in sei livelli. Ogni livello corrisponde a specifiche capacità di utilizzo della lingua :

Fig 1 Scala delle competenze linguistiche

Elementare

A1- contatto

Comprensione e uso di formule comuni, capacità di presentarsi e parlare di dati personali.

A2- sopravvivenza

Comprensione e uso di frasi isolate in ambito di lavoro, famiglia, geografia locale, capacità di comunicare in modo semplice su temi abituali.

Intermedio

B1-soglia

Comprensione dei punti essenziali di argomenti di uso frequente, produzione di testi sempici. Capacità di descrivere esperienze e dare opinioni.

B2-progresso

Comprensione dei punti essenziali di argomenti complessi, produzione di testi articolati, capacità di esprimersi in maniera sciolta e spontanea .

Avvanzato

C1- efficacia

Comprensione approfondita di argomenti complessi, uso flessibile e spontaneo della lingua, produzione di testi strutturati e articolati su temi complessi.

C2- padronanza

Comprensione completa di tutto ciò che si legge o si ascolta, la capacità di riassumere informazioni e ristrutturarle in un testo coerente, capacità di esprimersi in maniera scorrevole e precisa.

Fig 1 la scala delle competenze linguistiche illustrata dal QCER

4. Le certificazioni e gli enti certificatori dell’italiano

Nel contesto della certificazione della conoscenza della lingua italiana, è fondata l’associazione “QLIQ” – Certificazione Lingua Italiana di Qualità - che comprende i quattro enti certificatori ufficialmente riconosciuti : Università per Stranieri di Perugia, Università per Stranieri di Siena, Università degli Studi Roma Tre, Società Dante Alighieri. In sintesi, sono : CELI, CILS, CERT.IT, PLIDA, DELI / DILI / DALI.

Le certificazioni linguistiche italiane si suddividono in due macro famiglie e possono essere ottenute sia attraverso i classici canali accademici, sia attraverso una preparazione da privatista. Le quattro certificazioni ufficiali di lingua italiana applicano ciascuna un autonomo modello di certificazione sempre e comunque rapportabile ai livelli delineati dal Consiglio d’Europa all’interno del Quadro comune europeo di riferimento, indicate sotto tra parentesi.

4.1 Certificazioni universitarie

  1. CELI (Certificato di conoscenza della lingua italiana) : Rilasciato dall’Università per Stranieri di Perugia, è riconosciuto dal Ministero degli Affari Esteri. Attivo dal 1987, il CELI si suddivide nei seguenti livelli : CELI IMPATTO (A1), CELI 1 (A2), CELI 2 (B1), CELI 3 (B2), CELI 4 (C1), CELI 5 (C2). Esistono anche certificazioni specifiche per ragazzi tra i 12 e 18 anni e per immigrati. Gli esami si svolgono due volte all’anno, in sessioni estive e invernali, con una sessione primaverile per i primi quattro livelli. Gli esami si possono sostenere presso l’Università per Stranieri di Perugia o nelle sedi certificate in Italia e nel mondo, come il centro di cultura italiano ad Algeri.

  2. CILS (Certificazione di Italiano come Lingua Straniera) : Rilasciata dall’Università per Stranieri di Siena dal 1993, è riconosciuta dallo Stato italiano in base a una convenzione con il Ministero degli Affari Esteri. I livelli sono : CILS A1 (A1), CILS A2 (A2), CILS UNO (B1), CILS DUE (B2), CILS TRE (C1), CILS QUATTRO (C2).

  3. CERT.IT : Certificazioni di lingua italiana rilasciate dall’Università di Roma Tre e riconosciute dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero dell’Istruzione. Si suddivide nei seguenti livelli : A1, A2, B1, B2, C1, C2. Gli esami si possono sostenere presso l’Università a Roma o nelle sedi convenzionate in Italia e nel mondo.

4.2 Certificazioni non universitarie

PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri) : Certificazione che attesta la competenza in lingua italiana come lingua straniera, rilasciata dalla Società Dante Alighieri e convalidata scientificamente dall’Università La Sapienza di Roma. Gli esami PLIDA prevedono i livelli A1, A2, B1, B2, C1, C2. Il programma si divide in PLIDA, destinato agli adulti, e PLIDA Juniores, destinato ai ragazzi tra i 13 e i 18 anni. L’esame PLIDA A1 è composto da quattro parti, ciascuna valutata in trentesimi, e il punteggio complessivo minimo per superare l’esame è 72/120. I test sono concepiti secondo il principio dell’approccio comunicativo basato sui compiti della vita reale, al fine di testare il livello delle quattro abilità linguistiche, con durata variabile in funzione del livello, da 100 a 190 minuti.

4.3. Le funzioni delle certificazioni linguistiche

Le certificazioni linguistiche si collocano nell’ambito dei test di competenza al fine di valutare la capacità del candidato nell’uso della lingua straniera in situazioni specifiche. Queste certificazioni si articolano in tre macro funzioni :

  • Funzione descrittiva : relativa a ciò che il candidato è in grado di fare in una lingua.

  • Funzione di identificazione e riconoscimento nel mondo del lavoro : facilita l’inserimento professionale.

  • Funzione diagnostica : fornisce agli esaminatori informazioni utili sulla procedura d’apprendimento dei discenti attraverso i voti finali ottenuti.

Secondo Graziano Serragiotto, le certificazioni linguistiche hanno portato notevoli vantaggi negli scambi internazionali, nel contesto professionale, educativo e sociale.

Il possesso di tali certificazioni consente la partecipazione a concorsi pubblici, il riconoscimento di crediti formativi universitari e offre opportunità di studio all’estero. Inoltre, facilita l’accesso a stage presso aziende straniere o multinazionali, conferendo al candidato un vantaggio distintivo rispetto agli altri. Secondo Serragiotto, il valore di una certificazione si basa su una struttura formalizzata che delinea chiaramente le procedure effettuate, identifica esplicitamente gli obiettivi, le tipologie di conoscenze e l’oggetto di valutazione, fornendo dettagliate spiegazioni di ogni prova.

4.4. Caratteristiche e criteri della certificazione

I criteri necessari per la costruzione di test ufficiali di lingua si fondano sulle teorie didattiche che delineano i principi di vari tipi di test. Le teorie comportamentiste-strutturali hanno creato una tipologia di prova per testare la competenza linguistica basandosi sulla forma della lingua in contesto comunicativo. Nega gli anni ’60, la teoria comunicativista ha sottolineato l’importanza di inserire la lingua in un contesto comunicativo.

I criteri che caratterizzano le certificazioni includono l’autonomia, indicando che la certificazione è indipendente da un corso di lingua, e l’adeguatezza, dove la prova deve essere conforme al livello di lingua del candidato.

La valutazione, in particolare durante un esame di certificazione, coinvolge vari aspetti didattici. Il candidato è sottoposto a un test di lingua, il cui risultato offre un giudizio sulla sua competenza linguistica. Le prove di certificazione linguistica si svolgono con diverse caratteristiche, prevedendo una suddivisione in livelli corrispondenti a quelli del Quadro Comune Europeo di Riferimento. Questo implica che i test sono costruiti tenendo conto di testi e contesti d’uso della lingua.

Conclusioni

In considerazione dell’importanza attribuita all’apprendimento delle lingue, le certificazioni giocano un ruolo cruciale nel riposizionamento delle competenze degli apprendenti nel contesto professionale e nei sistemi di istruzione. Costruite su modelli glottodidattici e sociolinguistici solidi, mirano a verificare la competenza comunicativa e le conoscenze culturali del parlante. Possedere una certificazione linguistica sembra garantire opportunità di formazione accademica e lavorativa, facilitando l’inserimento nel mondo del lavoro.

Novello, A. (2008). Le certificazioni della competenza linguistica.

Bonvino, E. (2008). Valutazione e misurazione dell’apprendimento linguistico. Pisa : Icon.

Nigris, E., Balconi, B., & Zecca, L. (2019). Dalla progettazione alla valutazione didattica, Progettare, documentare e monitorare. Milano-Torino: Pearson Italia.

Batini, F. (2022). Insegnare e valutare per competenze. Torino: Loescher Editore.

Serragiotto, G. (2021). La valutazione degli apprendimenti linguistici. Torino: Loescher Editore.

Mezzadri, M. (2003). I Ferri del mestiere. Perugia: Guerra Edizioni.

Balboni, P. E. (1994). Didattica dell’italiano a stranieri. Roma: Bonacci Editore.

Machetti, S., & Barni, M. (2020). Certificare l’italiano L2. Siena.

Ambroso, S. (1993). Prove per la verifica dell’apprendimento. Roma: Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da G.Treccani.

Vedovelli, M. (2005). Manuale della certificazione di italiano. Roma : Carocci.

Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER). (2020). Volume complementare, p. 118.

Ratiba Khiati

Université Lounici Ali Blida2

Nabila Larbi

RIDILCA  - université Blida 2

Articles du même auteur

© Tous droits réservés à l'auteur de l'article