Introduzione
All’inizio del percorso didattico, il docente amministra un test di verifica, noto anche come valutazione diagnostica. Questo strumento è concepito per classificare i bisogni didattici del gruppo-classe insegnato e fornisce un contributo significativo alla comprensione del livello di competenza degli studenti, inclusi i loro punti di forza, debolezze e abilità. Dopo la raccolta dei dati necessari, è possibile avviare il programma stabilito dal Ministero dell’Istruzione Superiore e della Ricerca Scientifica.
Tale test è seguito da una serie di unità didattiche, che includono una fase di valutazione per determinare il successo o meno della prassi didattica. Questa fase, inevitabilmente chiamata « valutazione », permette al docente di valutare l’efficacia dell’intervento didattico. In pratica, ogni aspetto della vita quotidiana è sottoposto a valutazione, che rappresenta una stima del valore di un oggetto o di un’attività. Ad esempio, nei ristoranti, si valutano la qualità del cibo e l’ospitalità offerta.
Nel contesto didattico, il metodo di valutazione varia da disciplina a disciplina, poiché non è possibile applicare gli stessi criteri di valutazione alla matematica e alla letteratura. Quindi, il metodo di valutazione è intrinsecamente legato al campo pedagogico e alla materia stessa.
A questo proposito, sorge la domanda sulle tipologie di valutazione. Esistono diverse forme di valutazione, tra cui la valutazione diagnostica, la valutazione formativa e la valutazione sommativa.
Questo lavoro affronta la tematica della valutazione in modo generale, esaminando le varie definizioni correlate e focalizzandosi in particolare sulla valutazione formativa. La scelta di adottare questa forma di valutazione è legata al tipo di materia insegnata durante l’anno accademico 2022-2023 agli studenti del terzo anno, appartenenti a un gruppo eterogeneo con quasi la stessa età e la maggioranza dei quali ha studiato la lingua italiana al liceo.
Insegnando il modulo di linguistica a questo gruppo-classe, che si svolge per tre ore a settimana, posso affermare che il tempo dedicato a insegnare la materia gioca un ruolo cruciale. In tre ore, posso guidare i miei studenti sin dalla prima fase dell’unità didattica, a differenza di una lezione più breve, che non sarebbe sufficiente per fornire una guida adeguata, un accompagnamento approfondito e il monitoraggio del gruppo-classe per individuare eventuali lacune.
Prima di esaminare la valutazione formativa e diagnostica nel paragrafo successivo, è opportuno fornire una definizione chiara del concetto di valutazione e presentare un’ampia panoramica delle sue tipologie.
1. La valutazione
Rita Minello la considera un tema molto delicato.
«La valutazione è una tematica estremamente delicata, coinvolgendo le azioni formative più complesse ; perciò, esige continuamente di essere ripensata e rivisitata a partire dalle concrete condizioni educative. Nell’ambito di una scuola chiamata a confrontarsi con le nuove esigenze di rinnovamento di classi con competenze differenziate, i problemi valutativi del nostro sistema scolastico sono destinati ad acutizzarsi : si registra una sostenuta critica alla connotazione normativa e sommativa da parte degli esperti, e si manifesta un diffuso disagio degli insegnanti di fronte al compito valutativo, inteso come verdetto riduttivo finale che snatura la portata formativa degli interventi didattici speciali, come anche il tentativo di passare all’accertamento dei livelli di competenze, al fine di offrire un riscontro valutativo più personale, realistico e dinamico. » (Minello, 2006)
1.1. La valutazione formativa in classe
La valutazione formativa è un tipo di valutazione in cui l’insegnante valuta gli studenti in modo continuo per monitorare il loro apprendimento, allo scopo di fornire un feedback. In conformità a quest’ultimo, l’insegnante acquisisce un’idea su cosa concentrarsi per ampliare la propria prassi didattica.
Secondo Nobile Filippo,
la valutazione formativa è un metodo continuo che aiuta gli insegnanti a monitorare i progressi degli studenti, valutare l’andamento dei loro apprendimenti e identificare le sfide che devono affrontare durante lo studio. Queste valutazioni, per precisare, non sono verifiche, ma forniscono un feedback puntuale sulle prestazioni degli studenti. L’obiettivo della valutazione formativa, personale e non comparativa, è scoprire le competenze degli studenti durante la transizione da una fase di apprendimento all’altra. Non vi sono in gioco alte poste legate alla valutazione formativa, e le prestazioni degli studenti non sono misurate rispetto a rubriche o benchmark standardizzati (Filippo, 2022).
La valutazione formativa, quando ripetuta, prevede un intervento autovalutativo da parte dello studente. Si ha valutazione formativa quando si corregge un’attività di produzione scritta (Mezzadri, 2003).
All’inizio dell’anno accademico 2022-2023, mi è stata assegnata la classe del terzo anno per l’insegnamento del modulo di linguistica. Nel primo incontro con gli studenti, ho presentato il programma della materia di linguistica e spiegato il metodo di valutazione applicato per questo modulo. Devo notare che un’ora e mezza è dedicata alla parte teorica (COURS), mentre un’ora e mezza è dedicata alla parte operativa, ovvero il TD. La mia metodologia di insegnamento e valutazione è la seguente : una volta completati i concetti teorici dei ricercatori, estraggo una citazione dalla parte teorica e chiedo agli studenti di commentarla. Il commento si svolge in fasi, e la valutazione è continua, ovvero formativa. Innanzitutto, mostro agli studenti :
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Come redigere un’introduzione per un commento ;
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Le linee guida redazionali per una introduzione di qualità (Utilizzo della terminologia appropriata) ;
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Il piano di lavoro dell’introduzione, ecc. ;
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Come concludere il commento introducendo il corpo del lavoro dello studente mediante una domanda. La domanda potrebbe essere formulata in modo diretto, terminando con un punto interrogativo, o in modo indiretto.
In effetti, una introduzione efficace dovrebbe iniziare con un breve paragrafo che introduce il tema in modo generale, seguito da un piano di lavoro che delinea i concetti che saranno esaminati nel commento. Pertanto, nello sviluppare l’introduzione, lo studente presenta il proprio lavoro, argomentando la citazione con esempi derivati dalle lezioni tenute in classe (vale a dire, dalla parte teorica), utilizzando connettori al fine di applicare in modo appropriato gli elementi di coesione e coerenza.
Esempi tratti dalla pratica in classe inviati via e-mail (Le griglie ispirate dalla metodologia di Rita Minello).
Obiettivi/criteri di correzione |
Giustificazione dei criteri |
Efficacia comunicativa |
La studentessa ha compreso la consegna e ha potuto richiamare tutti i concetti teorici studiati in classe. |
Registro/adeguatezza stilistica |
La studentessa ha utilizzato un linguaggio appropriato al commento, evitando frasi ambigue. |
Correttezza morfosintattica |
Nel commento della studentessa ’A’, si nota un uso appropriato dei connettori. |
Adeguatezza e ricchezza lessicale |
Il lessico utilizzato è adeguato al tipo di scritto, ovvero alla consegna che tratta concetti di linguistica. |
Ortografia e punteggiatura |
Nel commento, la studentessa ha commesso qualche errore ortografico, ma non sono errori che compromettono o rendono confuse le intenzioni comunicative. |
(Caon, 2006)
1.2. I vari test
1.2.1. Prova svolta dalla studentessa A
Nella prova assegnata, agli studenti viene richiesto di esaminare le proprietà fondamentali del linguaggio umano attraverso la stesura di un breve commento. La focalizzazione della risposta dovrebbe derivare dai concetti precedentemente studiati in classe. Il tempo a disposizione per la prova è limitato a sessanta minuti, richiedendo agli studenti di essere sintetici e precisi nella presentazione delle loro idee. Si suggerisce di iniziare il commento con una definizione chiara delle proprietà del linguaggio umano, per poi sviluppare argomenti pertinenti e fornire esempi concreti. La concisione è fondamentale per rispettare il limite di parole stabilito, e gli studenti sono incoraggiati a organizzare il loro pensiero in modo coerente per garantire un’esposizione efficace dei concetti appresi in classe.
« Il linguaggio è la capacità di utilizzare segni e parole per comunicare tra due o più persone. Ma dobbiamo imparare un linguaggio specifico per poter parlare ? Vedremo insieme la risposta a questa domanda nel commento seguente. Innanzitutto, secondo il linguista Noam Chomsky, il linguaggio nasce con l’organismo umano, detto carattere congenito o innato. Successivamente, abbiamo l’immunità, che significa che il linguaggio non si dimentica nel tempo. Inoltre, Chomsky afferma che non esiste una popolazione sulla Terra che non abbia un sistema linguistico sviluppato ; il linguaggio è universale, anche se le lingue variano da un paese all’altro, con codici diversi come l’italiano, il tedesco, il francese, ecc. Tuttavia, il linguaggio rimane fondamentalmente lo stesso. Infine, gli esseri umani possono parlare di qualsiasi argomento, a differenza degli animali. In conclusione, possiamo affermare che il linguaggio è congenito e si sviluppa nel tempo, ma forse non può essere mai completamente appreso. »
Obiettivi/criteri di correzione |
Giustificazione dei criteri |
Efficacia comunicativa |
La studentessa ha compreso la consegna e ha potuto richiamare tutti i concetti teorici studiati in classe. |
Registro/adeguatezza stilistica |
La studentessa ha utilizzato un linguaggio appropriato al commento, evitando frasi ambigue. |
Correttezza morfosintattica |
Nel commento della studentessa ’A’, si nota un uso appropriato dei connettori. |
Adeguatezza e ricchezza lessicale |
Il lessico utilizzato è adeguato al tipo di scritto, ovvero alla consegna che tratta concetti di linguistica. |
Ortografia e punteggiatura |
Nel commento, la studentessa ha commesso qualche errore ortografico, ma non sono errori che compromettono o rendono confuse le intenzioni comunicative. |
Griglia di valutazione della competenza testuale della studentessa A
Aspetti valutati |
Sì |
No |
Un po’ |
Rispetto della consegna |
+ |
||
Rispetta il tipo di produzione richiesta. |
+ |
||
Rispetta la lunghezza richiesta. |
+ |
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Appropriatezza sociopragmatica |
+ |
||
Rispetto del registro opportuno. |
+ |
||
Sviluppo tematico |
+ |
||
È in grado di esporre fatti inserendo esempi pertinenti. |
+ |
||
Capacità argomentativa |
+ |
||
Riesce a sviluppare un’argomentazione mostrando i punti salienti e dettagli pertinenti. |
+ |
||
Coerenza e coesione |
+ |
||
È in grado di collegare in modo chiaro i concetti in una produzione scritta coerente, applicando adeguatamente gli elementi di coesione. |
+ |
Griglia di valutazione della competenza lessicale della studentessa A
Aspetti valutati |
Sì |
No |
Un po’ |
Ampiezza |
+ |
||
Ha un buon repertorio lessicale relativo all’argomento trattato. |
|||
Evita le ripetizioni variando le formulazioni. |
+ |
||
Padronanza |
+ |
||
Il lessico utilizzato è appropriato. |
Griglia di valutazione della competenza grammaticale della studentessa A
Aspetti valutati |
Sì |
No |
Un po’ |
Correttezza morfologica : |
+ |
||
Ha una buona padronanza grammaticale ; non fa errori che possano provocare fraintendimenti. |
|||
Grado di elaborazione sintattica ; |
+ |
+ |
|
È in grado di variare la costruzione delle frasi. |
1.2.2. Prova svolta dalla studentessa B
Il linguaggio umano è il mezzo di comunicazione per eccellenza, e le teorie sostengono che questa differenza sia derivata dalla nostra struttura anatomica. Pertanto, nel commento seguente esamineremo insieme come si è evoluto il linguaggio umano.
Inizierò con le teologie che suggeriscono che il linguaggio provenga da una fonte divina, ma questo non è l’unico punto di vista. Altri linguisti offrono diverse interpretazioni. In primo luogo, la teoria del bau-bau afferma che l’uomo ha derivato il proprio linguaggio verbale da suoni naturali, come ad esempio le parole onomatopeiche « boom », « bau-bau » e così via. Tuttavia, queste rappresentano solo una piccola parte del vocabolario di una lingua.
In secondo luogo, il linguaggio può essere formato da gesti e segni fisici, secondo la teoria di Horissa. Ad esempio, salutare con la mano o piangere per esprimere la tristezza richiedono uno sforzo fisico. Si aggiunga il fatto che ci sono altri linguisti che sostengono che il nostro linguaggio si sviluppi attraverso le emozioni, come il piacere, il dolore e la tristezza, anche se questa prospettiva non è molto convincente.
Obiettivi/criteri di correzione |
Giustificazione dei criteri |
Efficacia comunicativa |
La studentessa ha compreso la consegna. |
Registro/adeguatezza stilistica |
Si nota l’adeguatezza del linguaggio utilizzato nel commento della studentessa B. |
Correttezza morfosintattica |
Nel commento della studentessa B si nota un uso appropriato dei connettori, ad esempio : « In primo luogo… », « In secondo luogo, il linguaggio può essere formato... ». |
Adeguatezza e ricchezza lessicale |
Il lessico utilizzato è appropriato al tipo dello scritto. |
Ortografia e punteggiatura |
Nel commento, la studentessa ha commesso qualche errore, ma non sono errori che impediscono o rendono confuse le intenzioni comunicative. |
Griglia di valutazione della competenza testuale della studentessa B
Aspetti valutati |
Sì |
No |
Un po’ |
Rispetto della consegna |
+ |
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Rispetta il tipo di produzione richiesta. |
+ |
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Rispetta la lunghezza richiesta. |
+ |
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Appropriatezza sociopragmatica |
+ |
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Rispetto del registro opportuno. |
+ |
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Sviluppo tematico |
+ |
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È in grado di esporre fatti inserendo esempi pertinenti. |
+ |
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Capacità argomentativa |
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Riesce a sviluppare un’argomentazione mostrando i punti salienti e dettagli pertinenti. |
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Coerenza e coesione |
+ |
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È in grado di collegare in modo chiaro i concetti in una produzione scritta coerente, applicando adeguatamente gli elementi di coesione. |
+ |
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Griglia di valutazione della competenza lessicale della studentessa B
Aspetti valutati |
Sì |
No |
Un po’ |
Ampiezza |
+ |
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Ha un buon repertorio lessicale relativo all’argomento trattato. |
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Evita le ripetizioni variando le formulazioni. |
+ |
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Padronanza |
+ |
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Il lessico utilizzato è appropriato. |
Griglia di valutazione della competenza grammaticale della studentessa B
Aspetti valutati |
Sì |
No |
Un po’ |
Correttezza morfologica : |
+ |
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Ha una buona padronanza grammaticale ; non fa errori che possano provocare fraintendimenti. |
|||
Grado di elaborazione sintattica ; |
+ |
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È in grado di variare la costruzione delle frasi. |
2. La valutazione diagnostica
2.1. Definizione della valutazione diagnostica
La valutazione diagnostica, secondo Cuq (2003), non si limita alla selezione degli studenti che presentano difficoltà nel loro percorso di apprendimento ; al contrario, dovrebbe mirare a identificare i punti di debolezza e valutare il livello di preparazione degli studenti prima dell’inizio di una sequenza di studio.
Nel contesto dell’insegnamento di un modulo di un’ora e mezza a studenti del terzo anno con una conoscenza limitata del modulo di didattica, sorge la questione di come spiegare i concetti teorici, proporre attività didattiche e correggere i compiti degli studenti. Queste considerazioni hanno orientato la decisione di utilizzare il test a scelta multipla, in cui gli studenti selezionano la risposta corretta basandosi su ciò che è stato insegnato in classe. Questa metodologia di valutazione offre al docente un approccio oggettivo, conforme alla prospettiva di Simone Zuccher.
I test a scelta multipla emergono come uno strumento utile, capace di fornire una valutazione oggettiva con tempi di correzione rapidi (Zuccher, 2011).
2.2 Esempi di prova a scelta multipla, segna con (x) la risposta esatta
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Si occupa dell’educazione del bambino.
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(…) pedagogia, (… ) l’andrologia, psicologia
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Le relazioni tra soggetti nell’istituzione-scuola sono attraversate da elementi : (…) affettivi, (… ) filtro affettivi, (… ) modo affettivo
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Si valuta in base alla fondatezza scientifica della teoria da cui ha assunto i principi è ; (… ) l’approccio, (…) il metodo, (… ) il principio.
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Settore della pedagogia che ha per oggetto lo studio dei metodi per l’insegnamento è : (…) la didattica, (… ) la prassi didattica, (… ) la glottodidassi.
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La didattica è definita come “scienza e arte dell’insegnamento” da (… ) Laeng M., (… ) Balboni, (…) Freddi.
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È una scienza finalizzata alla soluzione di un problema (… ) la glottodidattica, (… ) la teoria, (…) il metodo.
Il modo di correzione di scelta multipla è come segue : Abbiamo un quesito che vede proposta una risposta corretta su N Punti N − 1 se la risposta è corretta. Punti − 0 se la risposta è sbagliata.
Ad esempio, se le scelte possibili per ogni quesito sono quattro, il punteggio sarà : tre per una risposta corretta, -1 per una risposta sbagliata, 0 per una risposta non data (S. Autore, S. anno). La correzione di una prova a scelta multipla è facile e automatica ; basta confrontare le risposte dello studente con quelle del docente e attribuire un voto finale. Tale approccio è stato confermato da Zuccher.
Correggere un test a scelta multipla è semplice, al punto che può essere fatto in modo automatico confrontando la tabella delle risposte date dallo studente con la tabella delle risposte esatte. Definire un punteggio che tenga conto del fatto che uno studente potrebbe indovinare una risposta corretta pur non avendo la benché minima idea di come arrivarci è un po’ più difficile ; passare dal punteggio totale al voto della verifica (un numero tra 1 e 10) è ancora più arduo. Mi permetto, nel seguito, di considerare qualche opzione (Zuccher, 2011).
Conclusioni
Dopo aver esaminato cos’è la valutazione e la differenza tra la valutazione formativa e quella diagnostica, possiamo affermare che le domande a risposte multiple e la loro valutazione sono oggettive, poiché la natura della prova è neutra e il correttore segna la risposta giusta, assegnando un voto a ogni risposta corretta senza implicarsi. La valutazione di un commento o di una produzione scritta non è facile, ma ci sono griglie di valutazione che possono rendere questa missione ardua e faticosa più facile e rapida, poiché il docente applica il punteggio attribuito in griglia e alla fine assegna un voto finale. La durata di una prova a scelta multipla è breve rispetto alla prova di un commento perché nella prima prova lo studente segna la risposta corretta e di solito le domande a scelta multipla non richiedono un tempo lungo di riflessione e per lo svolgimento, mentre il tempo della seconda è diverso e più lungo. Se l’insegnante assegna trenta minuti alla prova di scelta multipla, il tempo della prova del commento sarebbe novanta minuti.